In arrivo flusso di vento solare ad alta velocità

La nube di particelle in arrivo potrebbe scatenare una tempesta geomagnetica classe G1
MeteoWeb

Secondo i previsori dello Space Weather Prediction Center (SWPC) della NOAA esiste la possibilità che si verifichi una tempesta geomagnetica classe G1 oggi, 10 ottobre, in risposta a un flusso di vento solare ad alta velocità.

Gli skywatcher ad alta latitudine potrebbero scorgere aurore.

g1
Credit SWPC NOAA

Nel frattempo il Sole sta generando anche potenti esplosioni: la macchia solare AR3112 ha prodotto un brillamento alle 02:47 di oggi, un flare classe M1:

flare m1 macchia solare AR3112

Le radiazioni hanno ionizzato la parte superiore dell’atmosfera terrestre, producendo un blackout radio a onde corte sul Pacifico meridionale. Aviatori, marittimi e radioamatori potrebbero aver notato effetti insoliti a frequenze inferiori a 15 MHz.

flare macchia solare ar3112 (1)

L’esplosione è durata più di 3 ore, un lasso di tempo sufficiente per consentire ad un eventuale espulsione di massa coronale (CME) di sollevarsi dall’atmosfera solare. La conferma arriverà dai nuovi dati dei coronografi SOHO della NASA.

flare macchia solare ar3112 (1)
Credit SpaceWeather.com

Cos’è il vento solare

I venti solari sono flussi di particelle cariche che fuoriescono dal Sole, dirigendosi nello Spazio. La NASA stima che questi eventi, in media, possono raggiungere velocità di circa 1,6 milioni di km/h. Provenendo dalla corona del Sole, l’atmosfera interna, i venti possono mescolarsi con il campo magnetico della Terra e innescare una serie di fenomeni, tra cui tempeste geomagnetiche, cioè disturbi della magnetosfera terrestre.

Cos’è un brillamento solare (o flare)

I brillamenti solari sono le più violente esplosioni del Sistema solare, e si possono osservare anche su molte altre stelle: sono improvvisi aumenti di luminosità ben visibili nella bande dei raggi X, ma ci può essere emissione un po’ in tutte le bande, dal radio ai gamma. Nella banda X emette radiazione la corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera del Sole, caratterizzata da tenue plasma a milioni di gradi. Durante i brillamenti, il plasma raggiunge temperature ben al di sopra dei 10 milioni di gradi e una luminosità che può superare quella dell’intera corona.

In ordine crescente di potenza, le classi sono A, B, C, M e X. Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente.
I flare hanno un andamento caratteristico della luminosità: un aumento repentino, seguito da una diminuzione molto più graduale. Non durano molto, da qualche minuto a qualche ora al massimo, e sono localizzati in piccole regioni sulla superficie del Sole.

Essendo canali magnetici chiusi che trattengono il plasma solare, queste regioni sono per lo più a forma di arco. A volte la forza del brillamento è tale da generare eruzioni solari, con nubi di plasma che vengono proiettate nello Spazio. I brillamenti sono più frequenti in periodi di alta attività solare, in presenza di intensi campi magnetici delle macchie. La causa dei flare viene fatta risalire a instabilità magnetiche, che accelerano particelle e liberano energia rapidamente, provocando l’aumento repentino della luminosità, seguito da un raffreddamento più graduale.

Cos’è un’espulsione di massa coronale

Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.

Cos’è una tempesta geomagnetica

Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto. Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.

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