Geotermia, “decreto MiTE un passo avanti, ma si può fare di più”

Geotermia, le semplificazioni introdotte nel decreto MiTE escludono condomini, imprese ed edifici della Pubblica Amministrazione: porteranno benefici inferiori al 15-20% del potenziale conseguibile
MeteoWeb

Le semplificazioni introdotte nel decreto MiTE per gli impianti di produzione di calore attraverso l’uso della risorsa geotermica, rinnovabile e gratuita, destinati principalmente al riscaldamento e alla climatizzazione degli edifici sono un primo, ma ancora troppo timido passo per la diffusione di questa importante tecnologia.

Condividiamo appieno il valore del decreto che cerca di stabilire un livello minimo di semplificazione avviando così su tutto il nostro territorio un percorso di elettrificazione dei consumi termici. Purtroppo – spiega Riccardo Bani, Presidente di ARSE – Associazione Riscaldamento Senza Emissioni e a nome del Coordinamento FREE – Fonti Rinnovabili e Efficienza Energetica – la semplificazione introdotta si limita a rendere agevole solo la realizzazione di impianti di piccole e piccolissime dimensioni escludendo i condomini, il settore terziario, le imprese e la maggior degli edifici della Pubblica Amministrazione. Stimiamo che la semplificazione introdotta nel decreto porterà benefici inferiori al 15-20% del potenziale conseguibile.

Quello della piccola geotermia è un settore poco conosciuto, ma di rilevante importanza, soprattutto in uno scenario di prezzi energetici oramai insostenibili. Uno studio elaborato da Elemens evidenzia come l’adozione diffusa della geotermia, abbinata alle pompe di calore di nuova generazione, consentirebbe di ridurre il consumo di gas per riscaldamento nelle abitazioni di almeno 5 miliardi di mc, le emissioni di CO2 equivalenti in atmosfera di circa 13 milioni di tonnellate all’anno e un risparmio per le famiglie italiane di circa 7 – 8 miliardi di euro all’anno agli attuali prezzi del gas naturale.

Per conseguire questi obiettivi anche il settore delle rinnovabili termiche, come la geotermia, alla stregua delle rinnovabili elettriche richiede di semplificare gli iter autorizzativi. Auspichiamo – conclude Bani – che la norma possa essere migliorata per accelerare l’autonomia energetica del nostro Paese anche attraverso la diffusione di un modello di riscaldamento sostenibile e vantaggioso per famiglie e imprese, contribuendo a dare nel breve periodo una risposta concreta e strutturale alla crisi energetica”.

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