Il monte Olimpo. Una “mano” su Marte? Sembra proprio così, come spiega l’investigatore ufologo Angelo Maggioni, appassionato del misterioso mondo degli UFO. Un ufologo, presidente di A.R.I.A., alla continua e costante ricerca di dettagli o elementi che possano dare spiegazioni, confermare o smentire teorie e ipotesi ufologiche aliene divulgate da decenni, tra sensazionalismo e speculazione.
Maggioni si concentra sulla curiosa immagine del monte Olimpo su Marte, che molto spesso è stata associata ad una mano umana. Con i suoi 25km, è il monte più alto di tutto il sistema solare, con un’età approssimativa di 200 milioni di anni e che rappresenta un vulcano a scudo come quelli che si trovano nelle Hawaii. Il monte Olimpo avvistato per la prima volta dall’astronomo Giovanni Schiapparelli il 23 Agosto del 1877. Il vulcano marziano, con i suoi 600 chilometri di diametro, attirò l’attenzione dell’astronomo con il suo bagliore.
Il monte Olimpo e la pareidolia
Maggioni precisa come il fatto che il monte Olimpo sembri ‘una mano’ è quasi sicuramente riconducibile ad un fenomeno di pareidolia. Si tratterebbe dunque di un’illusione ottica dovuta sia alla conformazione del terreno che ai “canali” del Vulcano. La pareidolia è un processo attraverso il quale il nostro cervello associa a qualsiasi forma osservata un’immagine conosciuta e familiare. Marte è ricco di condizioni simili e spesso si fatica a distinguere un evento oggettivo da un evento con contaminazione di pareidolia.
“Recentemente – spiega l’ufologo – avevamo assistito al caso della presunta “porta” su Marte o alla roccia sospesa da una presunta lamina. Anche in questo caso sono ben visibili linee che compongono una sorta di “mano” evocando le famose linee di Nazca, ancora oggi motivo di discussioni e ipotesi, da quelle aliene a riti sacri, o irrigazioni. Mi piace però pensare che possa trattarsi di una sorta di messaggio lasciato all’umanità“. Secondo le teorie dell’investigatore ufologo Maggioni il fatto che in passato vi sia stata vita su Marte sarebbe una certezza. L’ufologo ligure ha più volte definito il pianeta rosso, come gemello della Terra assieme a Venere. Quest’ultimo, secondo Maggioni, avrebbe ospitato fiumi, laghi e mari con vegetazione. Tutto ciò porterebbe a pensare ad una qualche evoluta vita aliena, prima che il pianeta subisse il drastico cambiamento dopo la caduta del campo magnetico che lo ha reso inospitale.
L’investigatore ufologo, già in passato, aveva posto l’accento su stranezze del pianeta rosso, da un presunto “cunicolo” ad una roccia sospesa. Ora, si concentra sul monte Olimpo. Effetti pareidolici? Sicuramente sì, ma comunque tanto affascinanti da accendere curiosità e necessità di approfondimenti. In questo contesto, immaginare un lontano passato di Marte, magari popolato da esseri pacifici, senza guerre, fame e tutti sullo stesso piano sociale, diventa un pensiero utopico così consolatorio, da diventare una speranza.