La NASA è pronta a riprendere le passeggiate spaziali all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale dopo aver completato un’indagine sull’acqua trovata in una tuta durante una attività extraveicolari (EVA) all’inizio di quest’anno.
L’Agenzia ha dichiarato che prevede di riprendere le attività extraveicolari a metà novembre dopo avere individuato la fonte di una perdita d’acqua che si è accumulata sulla visiera dell’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea Matthias Maurer alla fine della passeggiata spaziale del 23 marzo. La NASA ha vietato le EVA di routine durante le indagini sull’incidente.
Tali indagini, che hanno incluso l’invio a terra della tuta spaziale di Maurer, hanno concluso che non era presente alcun difetto hardware specifico. Invece, la NASA ha puntato il dito contro “le prestazioni del sistema integrato in cui diverse variabili come lo sforzo e le impostazioni di raffreddamento hanno portato alla generazione di quantità di condensa relativamente maggiore del normale all’interno del sistema“.
La NASA ha precisato di avere aggiornato le procedure e sviluppato un “nuovo hardware di mitigazione” per ridurre al minimo l’accumulo di acqua e assorbire quella accumulata nel casco. Con queste misure, l’Agenzia ha affermato che le passeggiate spaziali possono riprendere.
La pausa nelle attività extraveicolari ha avuto scarso effetto sulle operazioni della ISS. La NASA non aveva comunque pianificato alcuna passeggiata spaziale fino alla fine di quest’anno, quando dovrebbe essere installato un nuovo set di pannelli solari. Il divieto di passeggiate spaziali di routine non si applicava a nessuna EVA “di emergenza” che avrebbe potuto essere necessaria per riparazioni.
Cinque passeggiate spaziali sono state effettuate, successivamente alla EVA di Maurer, con le tute russe, ovviamente non interessate dal divieto: tra queste quella di Samantha Cristoforetti, avvenuta il 21 luglio.