Il Premio Nobel per la Fisica, assegnato oggi ad Alain Aspect, John F. Clauser e Anton Zeilinger “afferma la potenza della meccanica quantistica” e mostra “ancora una volta come la ricerca pura sia motore di innovazione e all’origine dei cambi di paradigma“: è quanto ha affermato Antonio Zoccoli, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).
Il premio assegnato oggi “è un riconoscimento ad alcuni esperimenti pionieristici degli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, che per la prima volta sono riusciti a verificare alcune relazioni proposte da John Stewart Bell nel 1964, dette disuguaglianze di Bell, permettendo di eseguire un test sperimentale diretto della meccanica quantistica“, ha spiegato Zoccoli. “Ciò che è derivato da questi esperimenti è la prova che la meccanica quantistica è una teoria completa, a differenza di quanto riteneva Albert Einstein, che con un suo lavoro del ’35 (il famoso articolo in cui veniva introdotto il paradosso EPR) apriva la strada a questa linea di ricerca grazie a quello che allora era un esperimento puramente mentale“.
Gli esperimenti reali premiati oggi con il Nobel “rappresentano non solo una verifica della meccanica quantistica, ma anche l’inizio di un filone di ricerca sull’informazione quantistica che negli anni recenti sta portando allo sviluppo delle tecnologie quantistiche, dalla crittografia quantistica al teletrasporto, ai computer quantistici“. Questo Nobel “viene attribuito a lavori di fisica fondamentale che hanno prodotto sviluppi applicativi dalle prospettive rivoluzionarie mostrando ancora una volta come la ricerca pura sia motore di innovazione e all’origine dei cambi di paradigma,” ha concluso Zoccoli.