Durante la seduta del Parlamento europeo dell’11 ottobre, l’azienda farmaceutica Pfizer ha rivelato l’incredibilità verità sul suo vaccino anti-Covid. In quella che avrebbe dovuto essere l’occasione per rivelare il contenuto dei messaggi privati che si sono scambiati Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, e Albert Bourla, Ceo di Pfizer, ha parlato Janine Small, dirigente Pfizer per i mercati emergenti, poiché Bourla ha deciso di non presentarsi di fronte alle istituzioni europee.
Small ha rivelato che Pfizer non ha “mai testato il vaccino anti-Covid sulla riduzione del rischio di contagio” e questo ha scatenato accese discussioni, soprattutto perché, alla luce di questa bugia, sono state imposte gravi restrizioni in molti Paesi, una su tutte quella del Green Pass. A questo proposito, si è espresso anche il Dott. Roy de Vita, Primario della Divisione di Chirurgia Plastica dell’Istituto dei Tumori di Roma Regina Elena.
L’affermazione di Small è arrivata a seguito di una precisa domanda di un europarlamentare olandese. La risposta “è scandalosa”, afferma de Vita. “Sono sempre rimasto colpito – prosegue – da tutti gli invasati che in tv lanciavano improperi contro chi non era vaccinato perché minava la sicurezza degli altri. Ma perché questa acredine così violenta. Se il vaccino è così efficiente, cosa mi importa se qualcuno per sua scelta ha deciso di non vaccinarsi? Il problema rimane di quella persona”.
“Ora scopriamo che anche con quattro dosi chi si vaccina può infettarsi, ed anche molto facilmente”, continua il medico chirurgo. “E fa sorridere chi dice ‘sì ma col vaccino ho evitato la forma grave della malattia’, un’affermazione basata su verità scientifiche che non esistono. Era ragionevole avere dei dubbi, come non era ragionevole avere delle certezze granitiche. Abbiamo fatto vaccinare i nostri giovani per tutelare i nonni, esponendoli invece a rischi inutili. Resta il fatto che hanno inventato il Green Pass sulla base di un mito inesistente e alimentato un odio sociale che non so quando si placherà. Spero che chi prenderà future decisioni non abbia interessi economici, ma si ponga dei dubbi e su questa base indaghi al meglio senza decretare obblighi e coercizioni ciò che è meglio fare per tutti”, conclude de Vita.