Il nuovo rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, “Emissions Gap Report 2022: The Closing Window – Climate crisis calls for rapid transformation of societies” lancia l’allarme: la comunità internazionale è ancora ben al di sotto degli obiettivi previsto nell’Accordo di Parigi, senza un percorso credibile per il target di 1,5°C, e gli impegni climatici mettono il pianeta sulla strada per un aumento della temperatura di 2,4-2,6°C entro la fine di questo secolo. C’è, però, speranza: secondo il report, “urgenti trasformazioni del settore e dell’intero sistema, nei settori dell’approvvigionamento elettrico, dell’industria, dei trasporti e dell’edilizia, nonché nel sistema alimentare e finanziario, contribuirebbero a evitare il disastro climatico“.
“Questo rapporto ci dice in freddi termini scientifici ciò che la natura ci ha detto, tutto l’anno, attraverso inondazioni mortali, tempeste e incendi violenti: dobbiamo smettere di riempire la nostra atmosfera di gas serra e smettere di farlo velocemente. Abbiamo avuto la nostra possibilità di apportare modifiche incrementali, ma quel tempo è finito. Solo una trasformazione radicale delle nostre economie e società può salvarci dall’accelerazione del disastro climatico,” ha affermato Inger Andersen, direttore esecutivo dell’UNEP.
Il rapporto sottolinea che, “nonostante la decisione di tutti i paesi al vertice sul clima del 2021 a Glasgow, nel Regno Unito, di rafforzare i Contributi determinati a livello nazionale e alcuni aggiornamenti delle nazioni, i progressi sono stati tristemente inadeguati. I Contributi presentati quest’anno assorbono solo 0,5 gigatonnellate di CO2 equivalente, meno dell’1% delle emissioni globali previste nel 2030“.
Nel migliore degli scenari “la piena attuazione ci Contributi incondizionati e ulteriori impegni a zero emissioni nette indicano un aumento di +1,8°C, quindi c’è speranza. Tuttavia, questo scenario non è attualmente credibile in base alla discrepanza tra le emissioni attuali, gli obiettivi a breve termine e gli obiettivi zero-netti a lungo termine“.
Per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi, il mondo dovrebbe ridurre i gas serra a livelli senza precedenti nei prossimi anni. Il rapporto stima che “i Contributi incondizionati e condizionati riducano le emissioni globali nel 2030 rispettivamente del 5 e del 10%, rispetto alle emissioni previste in base alle politiche attualmente in vigore. Per ottenere un percorso meno costoso per mantenere il riscaldamento globale a 1,5°C, le emissioni devono diminuire del 45% rispetto a quelle previste dalle attuali politiche entro il 2030. Per l’obiettivo di 2°C è necessario un taglio del 30%“.