“I risultati di una recente ricerca sul desiderio sessuale nelle coppie di lunga data pongono l’attenzione sulle variabili che consentono di mantenere l’intesa intima nel tempo. La parabola discendente della passione è un fenomeno molto comune ma la buona notizia è che si può fare molto“: è quanto affermano in una nota la dott.ssa Rossella Berardi (Psicoterapeuta Sessuologa AISPS Roma) e il dott. Daniele Bonanno (Psicologo Sessuologo AISPS Roma).
Una serie di studi condotti presso l’Università di Toronto e pubblicati sul “Journal of Social and Personal Relationships” “hanno messo in luce una formula per mantenere alto l’interesse in camera da letto nelle relazioni a lungo termine. La durata media delle relazioni prese in esame è stata di 9 anni,” proseguono gli esperti. “Lo studio canadese ha indagato alcune caratteristiche della coppia che sembrano fare la differenza. I ricercatori hanno infatti rilevato che il solo livello di intimità emotiva non basta a preservare il desiderio negli anni“.
“La vicinanza tra i partner deve lasciare spazio a quella che viene definita “otherness” cioè il riconoscimento dell’altro nella sua individualità. Di particolare importanza è in tal senso risultato il livello di “self-expansion” condiviso nella coppia. Si tratta dell’attitudine ad “espandere” se stessi arricchendo il proprio bagaglio esperenziale nel corso del tempo“.
I sessuologi suggeriscono che “la passione tra le lenzuola non dipende soltanto dalla creatività in camera da letto ma anche dalla più generale apertura della coppia verso nuove esperienze ed attività. Lo studio conferma l’utilità di mettersi in gioco in iniziative che consentano di incontrarsi al di fuori della “zona di comfort” della quotidianità: iscriversi insieme a un corso di ballo, assaggiare una cucina esotica o confrontarsi su un argomento mai affrontato prima contribuisce a vedere l’altro in una luce diversa alimentando curiosità e interesse. Coppie che conservano questa componente esplorativa si sono anche dimostrate più vitali nella sfera dell’intimità e più soddisfatte della relazione“.
“Il rapporto con l’altro conserva sempre un suo territorio inesplorato ma l’abitudine finisce per farcelo dimenticare. Si tratta in fondo di concetti già noti a noi sessuologi e terapisti di coppia ma le conferme che arrivano dalla ricerca scientifica possono essere un ulteriore incoraggiamento a non cedere a pigrizia e routine,” conclude la nota.