Tutela dell’ambiente: sit in di protesta a Punta Bianca contro le esercitazioni militari

Il 17 ottobre in programma sit in di protesta, all’entrata della riserva di Punta Bianca, per impedire l’inizio delle esercitazioni militari
esercitazioni militari punta bianca
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L’Esercito Italiano da più di 60 anni continua a violare un territorio che, sotto l’aspetto paesaggistico, storico, ambientale, ha una valenza incommensurabile“: lo afferma in una nota l’associazione Mareamico Agrigento. La zona di Punta Bianca, “con il suo paesaggio costiero aperto verso il mare Mediterraneo, è caratterizzata da numerose piccole spiagge strette, delimitate da scarpate di terrazzo e da balze. Questo è un luogo di eccezionale bellezza, ancora non alterato e poco compromesso da fenomeni di antropizzazione, che negli scorsi mesi è diventata Riserva naturale Orientata, con il decreto n° 157 del 28 giugno 2022“.

Purtroppo, prosegue Maremico, “tutto questo territorio, è compromesso dalla presenza delle esercitazioni militari, che oltre a violare la storia ed il paesaggio compromettono l’ambiente immettendo in atmosfera sostanze pericolose, come ad esempio i residui di polveri da sparo. Durante le esercitazioni militari vengono rilasciati grandi quantità di piombo, sostanza velenosissima che, come tutti i metalli pesanti, è altamente tossica per l’ecosistema marino. La sua permanenza in acqua ad elevata salinità lo degrada dissolvendolo nell’ambiente marino. Il piombo entra nella catena alimentare distribuendosi nei tessuti degli organismi della fauna ittica con destinazione terminale l’uomo, causando una serie di danni ad organi e tessuti spesso irreversibili. I terrificanti boati atterriscono, oltre che le persone, anche gli animali selvatici presenti in queste aree. Anche le forti vibrazioni, provocate dalle esplosioni, hanno già causato numerosissime frane, con un considerevole arretramento della fragile falesia“.

Già nel 2017, ricorda Mareamico, la Commissione Parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito, dopo un sopralluogo presso il poligono di Drasy aveva suggerito la bonifica del luogo, dichiarando: “per noi è stato clamoroso – ha affermato Gian Piero Scanu, Presidente della commissione parlamentare – è incredibile che, nessuno si sia mai posto il problema di andare a raccogliere le migliaia e migliaia di proiettili fatti di piombo che nei decenni sono stati sparati da terra verso il mare“.

Nel mese di ottobre del 2021 Mareamico ha presentato una denuncia “riguardante il possibile e probabile inquinamento da metalli pesanti dell’area di Drasy. La Procura di Agrigento ha avviato le indagini e dopo gli accertamenti effettuati dai Carabinieri del nucleo forestale ed ambientale, in collaborazione con l’ARPA regionale, è stato accertato il superamento dei livelli di sicurezza previsti per quel tipo di zona“.

Dopo la necessaria e tempestiva comunicazione di questa pericolosa situazione di inquinamento al Comando Militare, che gestisce l’area in questione, a far data dal 2 marzo 2022, l’Esercito ha disposto “la temporanea sospensione di utilizzo del poligono di Drasy, fino a data da destinarsi.”

Da quella data “ci saremmo aspettati che, responsabilmente, l’Esercito provvedesse alla bonifica dei luoghi, al fine di eliminare il pericolo, documentato dalla Procura di Agrigento: ma invece nulla è stato fatto. Ora, con l’ordinanza n° 06/2022, l’Esercito italiano ha comunicato il nuovo programma di esercitazioni previste nel poligono di Drasy, ad iniziare dal prossimo 17 ottobre e fino al 30 dicembre 2022. Tali esercitazioni, oltre che inquinare i luoghi, impediranno la pubblica fruizione della Riserva di Punta bianca!

Lo scorso 11 ottobre Mareamico e Marevivo hanno presentato un ulteriore esposto alla Procura della Repubblica di Agrigento, “chiedendo nuove analisi del terreno utilizzato per le esercitazioni e del mare prospiciente – e nelle more di tale accertamento – hanno chiesto la sospensione delle esercitazioni militari programmate“.

In ogni caso, conclude Mareamico, “lunedì 17 ottobre 2022, numerosi cittadini effettueranno un sit in di protesta, all’entrata della riserva di punta bianca, per impedire l’inizio delle esercitazioni militari“.

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