In Svezia è allerta nucleare. Non è più un’ipotesi remota. Un attacco nucleare russo all’Ucraina, sebbene ancora considerato improbabile dall’intelligence occidentale, non è escluso. Per questo motivo la Svezia, preoccupata da quest’ultima ipotesi, sta mettendo a punto un piano. Le autorità di Stoccolma insieme con gruppi di ricerca, come spiegano i media svedesi, si sono messi al lavoro per effettuare calcoli sulle eventuali ricadute.
“Le conseguenze immediate che si possono immaginare sono l’impulso elettromagnetico che potrebbe mettere fuori uso l’elettronica e il possibile impatto delle radiazioni“, soprattutto sull’acqua potabile, il latte e le coltivazioni, ha spiegato Martin Goliath, ricercatore del Total Defense Research Institute (Foi). Secondo gli analisti, il modo in cui la Svezia potrebbe essere colpita in caso di conflitto atomico dipende dal tipo di armi nucleari, dalla concentrazione, dal meteo e dalla direzione che una possibile nuvola radiottiva potrebbe prendere.
La polvere radioattiva può arrivare lontano, trasportata dal vento, e nel peggiore dei casi potrebbe cadere sotto forma di pioggia radioattiva. “Se la Svezia è sfortunata con la direzione del vento, è soprattutto la produzione alimentare a risentirne“, afferma Jan Johansson, esperto presso l’Autorità per la sicurezza dalle radiazioni. Johansson ha calcolato le conseguenze di un attacco nucleare limitato in Ucraina. “Anche a livelli più bassi di ricaduta, le sostanze radioattive possono essere concentrate in vari alimenti. Tre alimenti particolarmente sensibili sono l’acqua potabile proveniente da fonti idriche superficiali, le verdure a foglia e il latte delle mucche che ingeriscono sostanze radioattive quando pascolano“, precisa l’esperto.
Jenny Aasa, tossicologa dell’Agenzia alimentare svedese, ha invece posto l’accento sul fatto che, se le sostanze radioattive dovessero raggiungere la Svezia, dopo la diluizione in atmosfera, sarebbero a livelli bassi: “Sarebbe principalmente la produzione alimentare in Ucraina ad essere colpita“, osserva.