Terremoto Calabria, assessore lancia l’allarme: “elevata pericolosità, a rischio anche edifici antisismici”

Secondo l'assessore regionale alle Infrastrutture, Mauro Dolce, il terremoto di oggi unito all'elevata pericolosità sismica della Calabria dovrebbero portare ad una maggiore consapevolezza dei rischi e alla prevenzione
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La cosa importante per tutti è capire che questo è un campanello d’allarme, perché la storia dei terremoti in Calabria e tutti gli studi scientifici sviluppati negli ultimi decenni ci dicono che la Calabria è una zona ad elevata pericolosità sismica, una zona in cui si possono verificare – pensiamo al secolo scorso – terremoti di notevole violenza“. Sono queste le dichiarazioni rilasciate oggi dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Mauro Dolce, dirigente della Protezione civile nazionale. Dolce ha lanciato l’allarme a margine di un convegno a Catanzaro, a commento della notizia della forte scossa di terremoto che questa notte ha colpito la Calabria. Il sisma ha colpito l’area di Catanzaro, ma è stato avvertito anche in altre zone della Calabria.

Il tema del convegno – ha aggiunto Dolce – è la conoscenza e la prevenzione. Occorre fare prevenzione ma non si fa mai abbastanza prevenzione perché purtroppo abbiamo un deficit di sicurezza sismica che deriva dalla storia delle conoscenze dei terremoti, senza dimenticare l’abusivismo edilizio. Pertanto occorre lo sforzo di tutti, dei cittadini, degli amministratori pubblici perché si faccia prevenzione. E la prevenzione – ha precisato l’assessore – non è solo strutturale, e per questa ci vogliono miliardi, ma è anche prevenzione non strutturale: conoscenza del territorio, esercitazione di protezione civile, conoscenza e consapevolezza del rischio sismico, comportamenti adeguati da parte dei cittadini“.

Purtroppo – ha precisato Dolce – non esiste un algoritmo che ci fa prevedere i terremoti, pertanto dobbiamo cogliere L’occasione per aumentare la nostra sensibilità al tema del rischio sismico, che non è mai abbastanza“.

Ma la Calabria è pronta ad un eventuale forte evento sismico? Dolce ha spiegato che “quando si parla di un sisma bisogna anche vedere di quale intensità si parla, perché ad esempio magnitudo 6 inizia a essere una magnitudo molto impegnativa se arriva in una zona molto abitata. Se dovesse arrivare un terremoto di magnitudo 7, com’è successo nel 1905 e nel 1908, in zone molto abitate, ovviamente non é solo la Calabria che non ce la fa, é tutto il sistema nazionale di protezione civile che é messo a dura prova. Pensiamo che in tutti i terremoti che ci sono stati in questo millennio sono stati al massimo di 6,5. Gli edifici purtroppo – ha concluso l’assessore regionale – non sono antisismici al livello che vorremmo oggi: non esiste la sicurezza assoluta, non esiste il rischio zero. Anche un edificio progettato in maniera antisismica può subire danni o anche crollare con un terremoto catastrofico”.

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