Ucraina, nuovi bombardamenti in tutto il Paese: la risposta della Russia dopo l’attacco al ponte di Kerch

Ucraina, bombardamenti russi in atto da stamani in tutte le principali città del Paese: obiettivo le infrastrutture strategiche, ma ci sono molti morti tra i civili. Le immagini
guerra ucraina bombe 10 ottobre 2022
MeteoWeb

Risveglio sotto le bombe stamani per l’Ucraina, colpita da attacchi provenienti dalla Russia su tutte le principali città del Paese. I bombardamenti si stanno verificando su Leopoli, Ternopil, Kiev, Kharkov, Sumy, Dnipro, Zhytomyr, Poltava, Khmelnytsky, Vinnytsa e in altre città, dove si registra una vera e propria strage di civili. Nella sola Kiev il primo bilancio è di almeno 30 morti, ma anche i soccorritori sono scappati nei rifugi quindi nessuno sa realmente quante vittime ci sono in strada. Situazione critica anche a Leopoli, dove le bombe hanno colpito la centrale termoelettrica urbana provocando un danno “catastrofico“, al punto che la città è passata alle linee elettriche di emergenza dalla Polonia. A Leopoli è stata colpita anche la centrale termica. Ricordiamo che Leopoli è la città più occidentale dell’Ucraina, vicino al confine con la Polonia.

Gli obiettivi della Russia sono tutti strategici, mirati alla distruzione del sistema energetico ucraino in risposta all’attentato sul ponte di Kerch orchestrato dagli ucraini due giorni fa. I russi stanno quindi colpendo centrali termiche, sottostazioni e altre infrastrutture e edifici delle forze dell’ordine. L’elettricità è già stata interrotta a Leopoli, Ternopil, Kiev, Kharkov, Sumy, Dnipro e in altre città. Annunciata ufficialmente la distruzione di 11 importanti infrastrutture in 8 regioni e a Kiev. Anche internet non è più disponibile in gran parte del Paese. In totale stamani sono stati sparati più di 200 missili. A Kiev i missili erano indirizzati lungo la via Vladimirskaya, dove si trova l’ufficio centrale dell’SBU, Servizi di Sicurezza. Ovviamente la contraerea ucraina è in funzione per respingere gli attacchi, quindi alcuni missili intercettati stanno cadendo anche lontano dai target, finendo su abitazioni civili e parchi cittadini provocando molte vittime. A Kiev il sindaco Klichko ha invitato la popolazione a non recarsi in centro. Probabilmente così un missile è caduto sullo Shevchenko Park, nel centro di Kiev, tra le altalene dei bambini. E’ il parco più frequentato della Capitale, solitamente pieno di gente e musicisti di strada. A Kiev sono stati colpiti anche un museo e la sede di un’università.

Kiev, le drammatiche immagini della bomba sullo Shevchenko Park
Kiev, bomba cade tra le altalene dello Shevchenko Park

Proprio nel centro di Kiev, nel weekend le autorità militari ucraine avevano installato una gigantografia del francobollo celebrativo dell’attacco al ponte di Kerch, dove ieri centinaia di ucraini si sono recati a scattare selfie per celebrare quella che è stata considerata in Ucraina un’importante vittoria strategica contro la Russia. Che però, adesso, sta rispondendo in modo veemente.

Secondo Kiev, sono entrati in azione anche droni kamikaze di costruzione iraniana, che Teheran nei giorni scorsi aveva negato di aver fornito a Mosca per lo sforzo bellico in Ucraina. Alla cittadinanza, nella capitale e nelle altre città, è stato chiesto di restare nei rifugi perché l’attacco russo sarebbe ancora in corso.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha segnalato in una dichiarazione apparentemente registrata a Kiev che gli attacchi russi di stamani hanno avuto come principale obiettivo le infrastrutture energetiche e ha accusato Mosca di volere “il panico e il caos” distruggendo il sistema elettrico. “Questa mattina è difficile. Abbiamo a che fare con terroristi: decine di missili e di ‘Shahid” iraniani (droni kamikaze, ndr.)“, ha affermato Zelensky sostenendo che gli attacchi hanno due obiettivi. “Le infrastrutture energetiche nel paese: The morning is difficult: la regione di Kiev e Khmelnytsky region, Leopoli e Dnipro, Vinnytsia, la regione di Frankiv, Zaporizhzhia, la regione di Sumy, quelle di Kharki, Zhytormyr e Kirovohrad, il sud. Vogliono il panico e il caos, vogliono distruggere il nostro sistema elettrico“, ha affermato Zelensky. “Il secondo obiettivo sono le persone: l’ora e i luoghi degli attacchi sono stati scelti per causare il maggior danno possibile. Oggi è il 229° giorno di guerra. Stanno cercando di distruggerci e spazzarci via dalla faccia della terra ma l’Ucraina era qui prima che apparisse il nemico, sarà qui dopo di lui“, ha detto Zelensky dopo gli attacchi russi in tutto il Paese.

L’attacco massiccio di oggi è la durissima risposta di Mosca all’esplosione che sabato ha colpito lo strategico ponte di Crimea, per la quale il presidente Vladimir Putin ha accusato l’Ucraina di “atto terroristico“, in una fase della guerra in cui la Russia sta arretrando rispetto alle posizioni conquistate nei primi mesi.

La Bielorussia schiera i soldati al confine

Intanto arrivano segnali molto preoccupanti dalla Bielorussia, dove stamani il Presidente Alexander Lukashenko sta tenendo un incontro d’emergenza con l’esercito e le forze di sicurezza. Lukashenko e Putin hanno concordato un dispiegamento regionale congiunto di soldati al confine: il passo deriva, secondo loro, dall’informazione che l’Ucraina starebbe preparando un attacco alla Bielorussia. Lukashenko ha detto: “Siamo stati avvertiti di un imminente attacco sul nostro territorio dal territorio dell’Ucraina: stabiliremo una forza militare regionale congiunta con la Russia”. La situazione nell’Europa dell’est si fa sempre più tesa.

Il messaggio di Putin: “se i tentativi terroristici ucraini in Russia continueranno, risponderemo in modo adeguato”

Questa mattina, su suggerimento del Ministero della Difesa, è stato effettuato un massiccio attacco con armi di precisione a lungo raggio sull’Ucraina. Se i tentativi di attentati terroristici sul nostro territorio continueranno, le risposte della Federazione Russa saranno dure e in scala corrisponderanno al livello di minacce create dalla Federazione Russa“. Lo ha detto il Presidente della Russia Vladimir Putin in un messaggio alla nazione.

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