Secondo una recente ricerca, l’Rna messaggero della proteina Spike è in grado di diventare patrimonio del genoma del vaccinato, innestandosi nel Dna umano. In sostanza, l’mRna maturo per Spike, ovvero la forma matura e pronta per diventare proteina, è in grado di passare dal citoplasma della cellula al nucleo. Proprio in questa parte della cellule è contenuto il patrimonio genetico di un organismo e dunque ‘l’ospite’ potrebbe innestarvisi, modificandolo.
Tutto ciò, in sintesi, potrebbe favorire i processi di conversione dell’Rna di Spike verso il Dna, causando l’integrazione dello stesso nel genoma umano. Gli autori dello studio, pongono però l’accento sulla carenza di indagini approfondite in merito, soprattutto per quanto riguarda la genotossicità dei vaccini ad mRna.
Eppure, in Italia, ciò che l’Istituto Superiore della Sanità ancora afferma va nella direzione opposta: “Oltre a non avere le ‘istruzioni’ per modificare il Dna, l’Rna messaggero non entra mai nel nucleo della cellula, che è la parte che contiene il genoma, e non può quindi alterarlo in nessun modo. Inoltre l’Rna messaggero si degrada dopo pochi giorni, una volta eseguito il suo ‘compito’“. E’ quanto si legge sul sito dell’Iss, tra le Faq.
Vaccini, ciclo mestruale ed rna messaggero
Intanto, mentre nei giorni scorsi si è diffusa la notizia che il vaccino anti Covid altera il ciclo mestruale, sebbene il cambiamento sia solo temporaneo, l’indagine sulle anomalie nelle mestruazioni si allarga. Anche perché, secondo ricerche recenti, la proteina spike resiste a lungo nell’organismo. Non solo. Secondo Alison Edelman, docente di ostetricia e ginecologia presso l’Oregon Health & Science University, le mestruazioni sono troppo poco studiate e dunque è difficile affermare con sicurezza matematica che i vaccini ad mRna non possano alterarne il ciclo in maniera permanente. Causando persino infertilità.