Clamoroso ribaltone nelle previsioni meteo per le prossime ore: il Ciclone in arrivo sull’Italia, ufficialmente denominato “Denise” dall’Istituto Meteorologico dell’Università di Berlino (unico ente ufficialmente riconosciuto per attribuire nomi alle tempeste meteorologiche in Europa), avrà una traiettoria molto più meridionale rispetto a quanto non sembrasse fino a ieri sera.
Il maltempo, quindi, colpirà in modo meno violento il Nord (soprattutto il Nord/Ovest, che rimarrà per l’ennesima volta a secco), non ci sarà l’attesa “bomba di neve” sulle Alpi, ma i fenomeni saranno molto più estremi al Centro/Sud e in compenso cadrà tanta neve sull’Appennino. Vediamo tutti i dettagli dopo questa clamorosa svolta previsionale, particolarmente sorprendente perchè si verifica a poche ore dall’evento e quindi ribalta le previsioni della vigilia, a testimonianza di quanto la meteorologia resti una scienza inesatta e la certezza previsionale non può mai esserci neanche nel brevissimo termine.
Il Ciclone “Denise” sarà molto violento: si preannuncia come una delle tempeste più violenti degli ultimi anni sull’Italia. La pressione, infatti, crollerà fino a 981hPa secondo il modello Moloch del CNR-ISAC, valori che verranno raggiunti tra le 10:00 e le 17:00 di domani, Martedì 22 Novembre, sull’Italia centrale, tra Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo. Un valore barico impressionante, soprattutto se consideriamo che contemporaneamente avremo 1004hPa sulle Alpi, in Sardegna, Sicilia, Calabria e Puglia: il gradiente barico sarà davvero impressionante.
Fino a ieri sera, sembrava che il ciclone si dovesse formare nel mar Ligure per poi muoversi sulla pianura Padana e sull’alto Adriatico, invece questa traiettoria molto più meridionale capovolge le previsioni delle scorse ore, affievolisce il maltempo al Nord e lo intensifica al Sud, mentre le temperature saranno più basse soprattutto al Centro/Nord per l’aria fredda richiamata proprio dal ciclone sull’Italia centrale.
Allerta Meteo: venti da uragano per 30 ore sull’Italia, i dettagli
L’elemento più significativo si questa violenta ondata di maltempo potrebbe essere quello eolico: il vento soffierà in modo impetuoso intorno a questo ciclone, proprio a causa del gradiente barico particolarmente significativo di cui abbiamo già parlato, raggiungendo velocità analoghe a quelle degli uragani tropicali.
Già stasera in Sardegna avremo il primo forte vento di libeccio, in intensificazione nella notte quando si estenderà anche al mar Tirreno. Proprio sul Tirreno tra la prossima notte e l’alba di domani, Martedì 22 Novembre, si verificherà una tempesta di proporzioni enormi: il vento supererà stabilmente i 150km/h in mare con possibili raffiche superiori ai 180km/h lungo un’area estesissima che andrà dall’Algeria al Lazio, per un fetch davvero impressionante di oltre 500 chilometri. Questo fetch inevitabilmente provocherà mareggiate distruttive su Lazio e Campania nella prossima notte e nella mattinata di domani, con onde altissime che spazzeranno via i litorali provocando gravi danni in molte località.
Il vento, poi, si intensificherà nelle ore centrali della giornata con il passaggio del ciclone sul crinale appenninico, dal Lazio all’Abruzzo: in questa fase il forte vento si estenderà anche al Sud, con un impetuoso ponente sul basso Tirreno e nel Canale di Sicilia, un forte libeccio sul mar Jonio e uno scirocco furioso sull’Adriatico centro/meridionale. Nel corso del pomeriggio-sera, poi, il vento ruoterà verso ponente anche su Jonio e Adriatico, mentre sull’alto Adriatico irromperà una fredda bora con temperature in picchiata. Nel video tutte le mappe con la previsione del vento sull’Italia durante questa tempesta, dalle 19:00 di stasera fino alla notte di mercoledì: sono le 30 ore “clou” di quest’ondata di maltempo:
Allerta Meteo: focus su piogge e temporali, alto rischio alluvioni al Centro/Sud
Ma il ciclone Denise non si limiterà a provocare venti impetuosi e mareggiate devastanti: avremo anche violenti temporali e piogge torrenziali che in molte località potranno determinare vere e proprie alluvioni. Ad alto rischio c’è la Sardegna, che già stasera rischia temporali auto-rigeneranti nel proprio settore occidentale: la zona più colpita sarà quella di Oristano, Sassari, Nuoro e Medio Campidano. In modo particolare tra Oristano, Bosa, Macomer e Abbasanta avremo piogge torrenziali (oltre 200mm in poche ore) che potranno determinare conseguenze devastanti sul territorio.
Nella prossima notte il maltempo persisterà in Sardegna (diluvi su tutta l’isola), estendendosi anche al resto d’Italia. L’unica zona che rimarrà a secco sarà proprio il Piemonte, e in questa fase non pioverà all’estremo Sud (Calabria meridionale e jonica e Sicilia sud/orientale), dove però il maltempo arriverà nuovamente veemente nelle ore successive. I fenomeni più estremi colpiranno il Centro Italia, in modo particolare Lazio e Campania, che saranno le Regioni più colpite dalle precipitazioni. Tra le province di Latina, Frosinone, tutta la Campania e le zone interne di Abruzzo e Molise avremo accumuli pluviometrici davvero pazzeschi, probabilmente oltre i 300mm giornalieri. Le conseguenze sui territori saranno molto pesanti con frane, smottamenti, allagamenti e inondazioni. Probabilmente oggi pomeriggio i Sindaci di molte località decideranno di chiudere le scuole. Tutti i corsi d’acqua andranno improvvisamente in piena. La pioggia cadrà copiosa anche su Toscana, Umbria, Marche, Emilia Romagna e al Nord/Est, soprattutto lungo le coste di Veneto e Friuli Venezia Giulia che saranno spazzate da venti impetuosi, alta marea e quindi gravi inondazioni lungo le coste.
Nel pomeriggio-sera di Martedì, il maltempo insisterà lungo tutta l’Italia, eccezion fatta per Nord/Ovest e Sicilia. I fenomeni più estremi colpiranno la Calabria tirrenica settentrionale, dove poi si intensificheranno estendendosi anche al Sud della Regione nella notte successiva e nella giornata di Mercoledì 23 Novembre. Ma attenzione alle piogge persistenti di domani pomeriggio-sera anche su Veneto, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata e Puglia.
Allerta Meteo: dove cadrà la neve
Abbiamo già visto che a causa di quest’improvviso stravolgimento della traiettoria del ciclone non avremo alcuna “bomba di neve ” sulle Alpi, come prospettato ieri. Ma in ogni caso nevicherà su quasi tutto l’arco alpino, in modo particolare quello centro-orientale, seppur con accumuli modesti. In compenso, però, il passaggio più meridionale del ciclone determinerà l’afflusso di aria più fredda verso il centro Italia e così la neve cadrà copiosa sull’Appennino, soprattutto in Emilia Romagna, nelle Marche, in Abruzzo e nelle zone interne del Lazio dove nel pomeriggio-sera di domani la neve scenderà fino ai 1.000 metri tra Romagna e Marche, fino ai 1.300 metri tra Lazio e Abruzzo. Attenzione alle abbondanti nevicate che colpiranno Slovenia e Croazia settentrionale, in queste aree farà decisamente più freddo con abbondanti nevicate fino a quote collinari, a partire dai 600–700 metri di altitudine appena oltre il confine italiano. In serata arriverà la neve anche in Sila, sul Pollino e nel Cilento, ma soltanto oltre i 1.700 metri di quota:
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