Alluvione Ischia, Curcio: “nelle aree a rischio servono piani dei comuni partecipati dai cittadini”

Nei piani dei comuni delle aree a rischio, "il cittadino deve essere attore di quel piano che altrimenti non funziona'', afferma Curcio
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Dopo l’alluvione che ha travolto Ischia, provocando morti, dispersi e distruzione, si torna tristemente a parlare di quello che non è stato fatto in termini di prevenzione e di quello che non può mancare in futuro. Ne ha parlato anche Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento di Protezione Civile. 

Ci sono dei comportamenti generali e noi li abbiamo codificati all’interno delle nostre campagne ma, attenzione, si tratta di comportamenti generali che poi devono essere inseriti nel comportamento specifico del piano a seconda se io vivo in un’area a rischio o no. Questo però deve essere il territorio che deve fornire indicazioni”, ha detto Curcio a ‘Rai News 24’. ”Nell’ultimo codice di Protezione Civile del 2018, non a caso si parla di pianificazione partecipata perché immaginiamo che il piano debba essere non solo un elaborato che viene prodotto dall’amministrazione comunale, visto che stiamo parlando del livello comunale e quindi del sindaco, ma deve essere partecipato dal cittadino, che deve essere attore di quel piano che altrimenti non funziona”, ha aggiunto Curcio. 

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