Alluvione Ischia, la tensione degli sfollati: “non vogliamo che finisca come con il terremoto”

"Cosa accadrà alle nostre case?", si chiedono gli sfollati di Casamicciola dopo la devastante alluvione di Ischia: "poche case danneggiate dal terremoto sono state ristrutturate"
MeteoWeb

Sale la tensione tra gli sfollati di Casamicciola che da ieri mattina hanno dovuto lasciare le loro abitazioni a seguito dell’alluvione che ha travolto l’isola di Ischia, lasciando morte e distruzione. “Non vogliamo che finisca come il terremoto: a cinque anni di distanza sono poche le case danneggiate che sono state ristrutturate”, dicono gli sfollati. 

Lungo Piazza Maio e le vie adiacenti sono ancora tanti gli edifici stretti dai ponteggi, con le porte sbarrate. “Cosa accadrà alle nostre case?“, si chiedono. La strada che porta alla vetta del Monte Epomeo che è sbarrata dalle forze dell’ordine ma c’è chi chiede comunque di recuperare gli abiti, chi la macchina che dovrebbe essere utilizzata per raggiungere i luoghi di lavoro nella mattinata di domani. Macchine che continuano a scendere sui mezzi dei soccorritori, spesso ridotte in un cumulo di lamiere.  

Ora dobbiamo solo avere la forza di ricominciare. Confido nell’aiuto delle mie amiche. Le istituzioni devono fare il loro lavoro“. Francesca, 33 anni, è tra i 96 sfollati che sono stati ospitati all’ hotel Michelangelo che ha riaperto anticipatamente proprio per poter accogliere i senza casa di Casamicciola alta e alcuni uomini delle forze dell’ordine impegnati nelle operazioni di soccorso. Francesca ha negli occhi il terrore per l’esperienza vissuta ieri mattina, è provata dal dolore perché alcuni suoi vicini di casa sono ancora tra i dispersi. Pensando al futuro dice che da mamma cercherà di fare “in modo che i suoi figli non dovranno vivere una esperienza del genere”.  

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