Alla COP27 sul Clima, che si sta svolgendo in questi giorni a Sharm el-Sheikh, l’UNDP (il Programma per lo Sviluppo delle Nazioni Unite) e il WWF hanno annunciato la nascita di una Alleanza per la “Just Energy Transformation”, iniziativa volontaria per favorire l’attuazione di politiche di giusta transizione energetica in tutto il mondo.
Nonostante le solide basi offerte dalle linee guida per la transizione giusta dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, rimane la necessità di chiarire nel dettaglio la transizione energetica giusta e di facilitare una maggiore adozione e coordinamento delle attività tra le organizzazioni competenti. Questa Alleanza consentirà ai membri di scambiare conoscenze ed esperienze in materia e di formare partnership preziose per contribuire a realizzare questa trasformazione e sostenere gli sforzi globali per limitare l’aumento della temperatura a 1,5°C.
KPMG, REN21, l’Environmental Defense Fund (EDF), l’International Trade Union Congress (ITUC) e la società di investimenti Gridworks sono state tra le prime organizzazioni ad aderire all’AJET. Mascotte dell’iniziativa l’ormai famoso dinosauro Frankie, protagonista del video “Don’t choose extintion”. Sempre alla COP27, nel padiglione italiano, si è svolto un evento promosso dal WWF Italia e dal think tank ECCO sui possibili scenari per un’accelerazione della transizione a un sistema fondato sul 100% rinnovabili nel settore elettrico al 2035. Al centro del dibattito, gli scenari europei e un possibile scenario italiano che le maggiori associazioni ambientaliste (WWF, Greenpeace e Legambiente) hanno commissionato ad Artelys, un istituto internazionale specializzato, che tra l’altro ha già prodotto, insieme a Ember, gli scenari per l’Europa: scopo, quello di stabilire come si può raggiungere il 100% rinnovabili al 2035 nel nostro Paese, con quali tecnologie e con quali politiche.
Il mondo politico sembra aver compreso che è nel pieno sviluppo sia del risparmio e dell’efficienza energetica, sia delle fonti rinnovabili che risiede la futura sicurezza non solo dal punto di vista climatico, ma anche da quello energetico e degli approvvigionamenti. Tuttavia, i segnali continuano a essere misti e molto spesso si devia per quelle che appaiono bandierine ideologiche oppure ostacoli alla transizione: è il caso delle trivelle in Adriatico, quantità di gas minime, potenziale danno al territorio notevole anche senza incidenti, gas a prezzo calmierato solo con l’intervento dello Stato, solite regalie alle compagnie estrattrici (le royalties in Italia sono ridicole).
Occorre dotarsi di strumenti di analisi e di orientamento, compiendo alcune scelte di fondo. Per esempio, appunto optando in modo deciso per le rinnovabili, soprattutto solare ed eolico. Gli studi effettuati hanno tenuto conto anche della spinta e necessità della elettrificazione (per esempio nei trasporti, nel riscaldamento domestico ecc.) che costringeranno il sistema elettrico quasi a raddoppiarsi entro la metà del secolo.
Grande interesse da parte degli interlocutori presenti, anche in vista dell’aggiornamento del PNIEC (Piano Nazionale ENERGIA e Clima) che dovrà essere effettuato nei primi sei mesi del 2023. L’obiettivo 100% rinnovabili nel settore elettrico al 2035 è molto concreto: è stato rilanciato dall’Agenzia Internazionale per l’ENERGIA, dal G7 ENERGIA, e da Paesi come gli USA, il Canada e la Germania. Intanto oggi è la volta della Natura e alla COP27 si stanno tenendo molti incontri e molte iniziative sulla biodiversità: il WWF le aveva anticipate con il rapporto “L’alleata segreta”, cioè come la Natura ci ha aiutato a rallentare il riscaldamento globale.