Il tema della transizione dell’automotive è affrontato dal governo con “un approccio pragmatico e non ideologico: siamo per la neutralità tecnologica. Se vi sono altre tecnologie oltre l’elettrico, come i bio carburanti, che consentono di avere un impatto migliore, utilizziamole“. E’ quanto dichiarato dal ministro dello Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, al Festival Città Impresa all’incontro “Il futuro dell’automotive e le decisioni di Bruxelles“.
“In Europa e in Italia siamo terribilmente indietro nella costruzione di gigafactory e nella componentistica per le batterie. La transizione va messa in collegamento con una politica industriale per raggiungere un’autonomia strategica in questi campi“. In particolare in Italia “bisogna mettere in relazione la transizione con la riconversione industriale, altrimenti il rischio è di perdere il treno della storia“. Urso ha poi ricordato che per il settore in Italia ci sono “8,7 miliardi del fondo automotive, che va un po’ riequilibrato puntando non solo sulla domanda ma anche sull’offerta; 800 milioni del Pnrr di cui 500 per le batterie e 300 per i bus elettrici e altri 2,7 miliardi di fondi Ue per le gigafactory e la componentistica delle batterie“.