“Serve un grande piano nazionale per intervenire sulla cura del territorio e contro il dissesto idrogeologico e soprattutto bisogna intervenire per ridurre l’inquinamento atmosferico perché i cambiamenti climatici sono dovuti continuamente a questo”. Ne è convinto il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che partecipa all’Assemblea pubblica di Confindustria Ancona a Senigallia.
Ancora una volta, le Marche sono state colpite dall’alluvione (15 settembre) e dal terremoto, con lo sciame sismico in corso davanti alla costa dal 9 novembre. “Verrebbe da dire, si spera che non vengano più terremoti che sono, temo per ancora un bel po’ di tempo, difficilmente prevedibili – dice Bonaccini – invece le alluvioni e le frane si possono, se non prevedere, almeno arginare con più prevenzione e meno interventi in emergenza, cosa che questo Paese nel Dopoguerra ha sempre fatto, cioè la seconda è dopo la prima. Per fare la prima serve serietà e responsabilità per realizzare le opere, e anche tante risorse”.
Sul terremoto “porto un’esperienza positiva”, ricorda Bonaccini. “Il 20 maggio scorso, nel decennale della ricorrenza dei due terremoti del 20 e 29 maggio del 2012 in Emilia Romagna abbiamo già ricostruito il 95%. Due terremoti che provocarono 28 vittime e 300 feriti e 45mila sfollati e tra i 12 e i 13 miliardi di euro di danni nella sola Emilia Romagna che dopo il terremoto dell’Irpinia, per una sola regione, è stata la cifra più alta mai sostenuta”.