La capsula Orion della missione Artemis I della NASA ha raggiunto una nuova pietra miliare nel suo test dimostrativo attorno alla Luna. Ieri, alle 22:06 ora italiana, ha raggiunto la distanza massima dalla Terra, 432.194 km: è la distanza più lontana mai toccata da un veicolo spaziale progettato per trasportare esseri umani.
Il record precedente per il punto più distante raggiunto da un veicolo spaziale per equipaggio umano era stato stabilito dalla missione Apollo 13 nell’aprile 1970: ha toccato i 400.171 km dalla Terra mentre i 3 astronauti a bordo lottavano per tornare a casa a seguito di un’esplosione nel modulo di servizio della loro capsula.
Orion era senza equipaggio in questa occasione, ma se completerà il volo in corso senza incidenti, gli astronauti saranno a bordo tra due anni. La NASA sta pianificando una serie di missioni sempre più complesse con la navicella: fanno parte del programma Artemis dell’agenzia, che intende riportare gli esseri umani sulla superficie lunare dopo 50 anni.
La pietra miliare di ieri sera segna il punto centrale della missione.
La capsula ha anche trasmesso delle incredibili immagini in HD della Luna e del nostro Pianeta: si tratta degli scatti a più elevata definizione mai trasmessi in tempo reale dalla massima distanza raggiunta, sebbene molte missioni del programma Apollo abbiano effettuato riprese video da quella regione negli anni ’60 e ’70. Le immagini oltre a suscitare meraviglia, forniscono anche dati molto utili per le successive missioni.
La Terra è stata già fotografata da numerosi veicoli spaziali e da distanze maggiori di quella raggiunta da Orion, ma quelle immagini non sono state trasmesse in diretta.
Orion, dal lancio allo splashdown
La capsula è stata lanciata dal Kennedy Space Center della Florida il 16 novembre in una missione di 26 giorni progettata per testare i suoi sistemi e assicurarsi che possa in futuro trasportare astronauti.
Orion viene spinta nello Spazio da un modulo di servizio fornito dall’Agenzia Spaziale Europea. Il veicolo incorpora grandi propulsori necessari per effettuare manovre.
La scorsa settimana il modulo ESA ha effettuato due accensioni chiave per posizionare Orion in un’orbita retrograda distante (DRO). Si chiama “distante” perché il percorso porta Orion molto lontano dalla superficie lunare e “retrogrado” perché la inserisce nella direzione opposta alla direzione di movimento del corpo lunare.
Saranno necessarie altre due manovre nei prossimi giorni per mettere la capsula sulla traiettoria corretta per tornare a casa.
Il veicolo spaziale dovrebbe effettuare uno splashdown nell’Oceano Pacifico, al largo di San Diego in California, l’11 dicembre.
La prima missione Artemis con equipaggio è attualmente prevista per la fine del 2024. Un volo Orion che vedrebbe anche gli astronauti mettere piede sulla superficie lunare potrebbe avvenire già nel 2025 o 2026.