Un nuovo ciclone si sta avvicinando al Sud Italia e determinerà una nuova fase di maltempo. La Protezione Civile ha diramato l’allerta meteo per la giornata di domani, martedì 29 novembre. Tra le località che potranno ricevere altre piogge domani mattina e mercoledì pomeriggio, c’è anche Ischia, già devastata dall’alluvione del 26 novembre, che ha provocato morte e distruzione.
Secondo le previsioni di Leonardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma-Cnr, nelle prime ore di domani potrebbero verificarsi nuove piogge, che potranno interessare anche Capri e le altre isole campane. “Ischia e la Campania in generale – sottolinea Gozzini – potrebbero essere colpite dalle piogge anche mercoledì pomeriggio, con l’interessamento di Calabria, Sicilia e Puglia”. “Per avere una pausa dal maltempo, sia nelle isole campane che in tutte le regioni del Meridione – ha sottolineato – bisognerà aspettare la mattina di giovedì”.
Per quanto riguarda l’alluvione di Ischia del 26 novembre, a causare le forti precipitazioni (a Ischia 51mm in una sola ora e 126mm in sei ore) è stata, secondo l’esperto, la temperatura più elevata del mare e la particolare conformazione della perturbazione. “Normalmente a novembre – sottolinea – le perturbazioni autunnali atlantiche colpiscono il Nord: questa volta, la presenza dell’alta pressione sulla Spagna l’ha fatta scivolare verso Sud”. Il fronte di bassa pressione, poi, passando sul Mar Ligure e sul Mar Tirreno “si è caricato di umidità ed energia. Questa massa d’aria calda si è ‘scontrata’ con l’aria fredda in quota e il gradiente termico ha fatto scaricare le piogge con violenza al suolo“, ha spiegato Gozzini.
Questi fenomeni hanno anche trovato condizioni favorevoli al loro innesco “nel record di temperature delle ultime settimane, con un ottobre piuttosto caldo e senza precipitazioni“. Secondo il direttore del Consorzio Lamma-Cnr, servono interventi urgenti contro questi fenomeni estremi e il conseguente dissesto idrogeologico, ma occorre anche “una diversa percezione del rischio. Noi cittadini dobbiamo sapere se viviamo in una zona a rischio idrogeologico o sismico, per contribuire, adottando uno stile di vita consono, a risolvere queste problematiche“.