Si apre oggi la COP27: sul tavolo tagli alle emissioni e aiuti ai Paesi poveri

Parte oggi il vertice che si terrà fino al prossimo 18 novembre a Sharm El-Sheik, in Egitto
MeteoWeb

Si apre oggi la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2022, la COP27, la XXVII Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici: si tiene a Sharm el-Sheikh dal 6 al 18 novembre 2022, sotto la presidenza dell’Egitto.

La presidenza egiziana ha presentato l’evento come “la COP africana”, con l’obiettivo dare voce alla richiesta di giustizia climatica e di finanziamento per la transizione da parte dei 54 Stati del continente, responsabili di meno del 4% delle emissioni globali, ma colpiti duramente da fenomeni meteo estremi.

Il 27° vertice inizia nel bel mezzo di tensioni alimentate da un lato dalle polemiche sui diritti umani nel Paese ospitante, dall’altro dai timori per la recessione globale, il caro energia, la crisi alimentare e il rilancio delle energie fossili, conseguenze dirette della guerra tra Russia e Ucraina.

Nonostante le premesse, la presidenza egiziana punta a portare a casa almeno due risultati: l’aumento degli impegni di decarbonizzazione degli Stati, per mantenere in vita l’obiettivo di Glasgow di 1,5°C, e la creazione di un fondo “loss and damage”, pagato dai Paesi ricchi, per ristorare le perdite e i danni del cambiamento climatico nei paesi poveri.

Sono 6 gli indicatori che verranno utilizzati per valutare la portata dei cambiamenti climatici, anche rispetto a quando, nel 1995, si è tenuta la prima conferenza sul tema: temperatura media mondiale, concentrazione di CO2 in atmosfera, livello degli oceani, contenuto energetico degli oceani, estensione delle superficie di ghiaccio e perdita di massa dei ghiacciai.

COP27, chi parteciperà

Grande attesa per il vertice dei leader del 7 e 8 novembre: saranno presenti 125 partecipanti tra capi di Stato e di governo, oltre ai diplomatici di ben 200 Paesi e 40mila presenze tra esponenti di Ong, società civile, studiosi, settore privato, difensori dei diritti.

Dopo anni di scetticismo da parte del presidente Jair Bolsonaro, è molto atteso il “ritorno” al summit del Brasile: il vincitore delle elezioni Luiz Inacio Lula da Silva è stato invitato, anche se entrerà in carica nel gennaio 2023. Il futuro presidente di sinistra ha già assicurato il suo impegno nella lotta ai cambiamenti climatici.

Al vertice parteciperà anche presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il neo premier britannico Rishi Sunak e per l’Italia sarà presente il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni. Assenti il presidente della Cina Xi Jinping e il presidente russo Vladimir Putin.

A Sharm el-Sheikh, Meloni ribadirà che l’Italia partecipa all’impegno comune di riduzione dei gas serra preso dalla UE: taglio del 55% delle emissioni entro il 2030 e zero emissioni nette entro il 2050. In tutti i negoziati della COP27, le posizioni dei 27 saranno rappresentate unitariamente dall’Unione Europea. Il presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha già chiarito nei giorni scorsi che l’Unione non intende venir meno ai suoi impegni di decarbonizzazione, nonostante la crisi energetica e le tensioni internazionali.

Tra le assenze più “pesanti” quella di re Carlo III, che è stato scoraggiato dal governo, ma ha intenzione di convocare un evento con oltre 200 ospiti a Buckingham Palace, invitando politici, scienziati, manager di imprese green, attivisti ambientali e ONG.

Non ci sarà neanche Greta Thunberg: “Non andrò alla Cop27 per molte ragioni, ma lo spazio per la società civile quest’anno è molto limitato,” ha spiegato, sottolineando che le persone al potere usano le conferenze sul clima per interessi personali e come greenwashing.

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