Manca l’accordo alla COP27 di Sharm el-Sheikh, che avrebbe dovuto chiudersi ieri con la produzione di un documento finale. Le discussioni proseguono in particolare sui due temi chiave di mitigazione e loss and damage.
La conferenza ONU è stata prorogata perché i negoziati non hanno ancora raggiunto risultati. Il lavoro di tecnici e ministri è proseguito anche nella notte. Molti osservatori ritengono probabile che i lavori proseguiranno anche domani.
In riferimento al tema dei ristori delle perdite e dei danni nei Paesi più vulnerabili, l’Unione europea ieri ha provato ha sbloccare la situazione proponendo l’istituzione immediata di un fondo, subordinata all’ampliamento della platea dei donatori e alla conferma degli impegni mitigazione presi l’anno scorso alla COP26 di Glasgow (in particolare il mantenimento del riscaldamento globale entro 1,5°C dai livelli pre-industriali e il raggiungimento del picco delle missioni già nel 2025, per poi scendere). La proposta è stata respinta dalla Cina e da buona parte del G77.
L’Unione Europea ha respinto, ritenendola “inaccettabile“, la proposta dell’Egitto, Paese ospitante della COP27, per un accordo al vertice sul clima: è quanto ha riferito un funzionario francese spiegando che la proposta non è sufficientemente ambiziosa per ridurre le emissioni di anidride carbonica. “In questa fase, la presidenza egiziana sta mettendo in discussione i passi fatti a Glasgow sulla riduzione delle emissioni,” ha spiegato il funzionario del Ministero francese per la transizione energetica, riferendosi ai risultati della COP26 del 2021. “Questo è inaccettabile per la Francia e per i Paesi dell’UE“.