“Avevamo messo in chiaro nelle ultime due settimane che l’ambizione sulla mitigazione era una pietra angolare dei nostri risultati qui alla Cop27. Sono scoraggiata che non l’abbiamo ottenuta“. Sono queste le parole scritte su Twitter dal ministro dell’Ambiente delle Maldive, Aminath Shauna. “Dobbiamo assolutamente tenere vivo l’obiettivo di 1,5 gradi – ha aggiunto Shauna –. Dobbiamo garantire di aumentare l’ambizione per arrivare al picco delle emissioni prima del 2025. Dobbiamo eliminare i combustibili fossili. Dobbiamo guidare le nostre economie verso l’energia del sole, del vento e dell’oceano. Abbiamo 86 mesi per fare questo“.
Alla Cop27 di Sharm el-Sheikh, i piccoli stati insulari contavano sulla mitigazione: senza riduzione delle emissioni, rischiano di essere sommersi dall’innalzamento dei mari, dovuto allo scioglimento dei ghiacci polari per il cambiamento climatico. L’obiettivo della mitigazione interessa meno le grandi nazioni emergenti e in via di sviluppo. Le prime non vogliono porre limiti alla loro crescita economica, basata su fonti fossili a buon mercato. Le seconde producono pochi gas serra e hanno poco da tagliare. Queste ultime sono dunque più interessate a garantirsi aiuti per l’adattamento al cambiamento climatico, o i ristori in caso di disastri meteorologici.