COP27: su loss & damage accordo non sicuro

Proposta dal gruppo G77+Cina per il fondo loss & damage alla COP27, ma non è sicuro che si riuscirà a giungere ad un accordo
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Il gruppo di Stati G77+Cina, composto da Paesi in via di sviluppo o emergenti, ha presentato alla Conferenza dell’ONU sui cambiamenti climatici (COP27) di Sharm el-Sheikh la proposta di un Fondo per il ristoro delle perdite e danni da riscaldamento climatico, chiedendo che sia deciso alla stessa COP. La proposta chiede anche che sia nominata una Commissione transitoria per sviluppare obiettivi, principi e modalità operative del Fondo alla COP28 dell’anno prossimo, a Dubai. Lo scrive su Twitter Harjeet Singh di Climate Action Network, rete di oltre 1.800 ong ambientaliste da 130 Paesi.  

COP27, Timmermans: “su loss & damage accordo non sicuro” 

Io non sono sicuro che questa settimana troveremo il consenso su un nuovo meccanismo finanziario” per i ristori alle perdite e i danni del cambiamento climatico nei paesi più poveri, “ma vediamo dove riusciamo ad arrivare“. Lo ha detto in conferenza stampa alla COP27 di Sharm el-Sheikh il Vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans. 

“Io non vedo oggi un accordo che emerga su di una nuova struttura, ma non so cosa avverrà nel resto della settimana – ha aggiunto -. Aspettiamo e vediamo. Dobbiamo costruire ponti e cercare di trovare soluzioni. L’Unione europea ha mostrato apertura“.  

Questa settimana vogliamo concentrarci su trovare soluzioni che siano condivisibili per tutti – ha proseguito Timmermans – e al tempo stesso rendere più facile mobilitare i fondi e farli arrivare a chi ne ha bisogno. Io spero che saremo molto pragmatici, perché i loss and damage non sono gli stessi ovunque. Le sfide nei Caraibi non sono le stesse nel Corno d’Africa o nel Pacifico”. “Dobbiamo essere in grado di offrire soluzioni su misura – ha detto ancora Timmermans -. Così dobbiamo avere discussioni con i nostri partner se uno strumento dedicato possa fare questo al meglio, o se dobbiamo potenziare gli strumenti esistenti o adattarli perché funzionino meglio. Questo è quello che dobbiamo discutere questa settimana, e probabilmente oltre questa settimana, anche dopo Sharm el-Sheikh”.  

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