Mentre l’Italia discute ancora di Covid, la Germania chiede scusa: “sul lockdown duro abbiamo sbagliato”

Covid, il Governo della Germania ammette gli errori nella gestione della pandemia: "lockdown duro è stato uno sbaglio, non ripeteremo mai più questi errori in futuro"
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Mentre l’Italia è ancora l’unico Paese al mondo in cui il Covid-19 è al centro dell’agenda politica nazionale, con le inspiegabili polemiche sulla scelta del Governo di anticipare di due mesi il reintegro dei medici non vaccinati (in tutti gli altri Paesi o i medici non erano mai stati sospesi o erano già stati reintegrati da molto tempo), oltre i nostri confini nazionali la pandemia è ormai un trafiletto su tutti i giornali e la classe politica e dirigente è concentrata su ben altre emergenze.

Le uniche notizie sul Covid che arrivano dagli altri Paesi del mondo, infatti, sono legati a studi scientifici e inchieste sull’origine del virus (è sempre più probabile che la pandemia sia frutto di un incidente nel laboratorio di virologia di Wuhan) e sull’effettiva efficacia delle restrizioni. Proprio oggi in Germania sono stati pubblicati i risultati dello studio “”Corona-KiT”, condotto congiuntamente dal German Youth Institute (DJI), dal Robert Koch Institute (RKI), dal Ministero Federale per la Famiglia, gli Anziani, le Donne e la Gioventù (BMFSFJ) e il Ministero Federale della Salute per capire gli effetti della pandemia sui bambini.

Lo studio è stato presentato a Berlino dal ministro federale della Gioventù Lisa Paus e il ministro federale della sanità Karl Lauterbach (nella foto a corredo dell’articolo): i risultati sono molto pesanti. La pandemia, infatti, ha contribuito ad aumentare le disuguaglianze sociali in Germania in quanto i bambini socialmente svantaggiati sono stati particolarmente spesso colpiti da conseguenze negative per le chiusure degli asili nido e ora hanno bisogno di un sostegno maggiore.

Il ministro federale della Gioventù Lisa Paus ha detto: “I bambini hanno già sofferto considerevolmente durante la pandemia, spesso meno per il virus stesso che per le conseguenze delle misure di contenimento. Sono particolarmente scioccata dal fatto che i bambini e i giovani socialmente svantaggiati siano particolarmente colpiti e che così tanti i bambini e i giovani che adesso mostrano stress psicologico. In futuro, l’interesse superiore del bambino deve essere la priorità assoluta. Questo è fondamentale sulle opportunità di sviluppo dei bambini e dei giovani e sulle pari opportunità nel nostro Paese“.

Il Ministro della salute tedesco Lauterbach ha detto: “In retrospettiva, la chiusura degli asili nido non sarebbe stata necessaria“, commentando lo studio che documenta come i bambini hanno contribuito molto poco alla diffusione del virus e in ogni caso anche quando (raramente) contagiati, non hanno mai sviluppato forme gravi. Invece hanno pagato pesantissime conseguenze sociali, in una fase della crescita e dello sviluppo in cui la socialità è fondamentale. La Germania, insomma, riconosce di aver commesso degli errori per eccesso di restrizioni e promette di non farle mai più. Un bell’esempio per l’Italia, a maggior ragione se consideriamo che le restrizioni tedesche sono state molto meno restrittive di quelle italiane.

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