Covid, forme virali e vitamina D: netta riduzione della mortalità

Assumere vitamina D aiuta l'organismo ad affrontare meglio non solo il Covid, ma anche altre forme virale, riducendone nettamente la mortalità
MeteoWeb

Da tempo la carenza di vitamina D è associata ad una ridotta funzione immunitaria che può portare ad infezioni virali. Diversi studi hanno dimostrato che la carenza di vitamina D è in effetti associata anche ad un aumento del rischio di infezione da COVID-19. Tuttavia, non è noto se il trattamento con la suddetta possa ridurre il rischio associato all’infezione stessa.

Un recente studio sulla popolazione statunitense ha indagato nuovamente il legame tra vitamina D e reazioni ai virus. I ricercatori hanno dimostrato che l’integrazione delle vitamine D2 e D3 è associata a riduzioni dell’infezione da COVID-19. Per le due tipologie di vitamine la riduzione equivale rispettivamente al 28% e al 20%. Allo stesso modo, la mortalità entro 30 giorni dall’infezione da COVID-19 è stata inferiore del 33% con la vitamina D3. E’ stata invece inferiore del 25% inferiore con la vitamina D2.

Scopriamo anche che dopo aver controllato i livelli della vitamina D nel sangue – scrivono gli autori -, i veterani che hanno ricevuto dosaggi più elevati di vitamina D hanno ottenuto maggiori benefici dall’integrazione rispetto ai veterani che hanno ricevuto dosaggi più bassi“. Come trattamento sicuro, ampiamente disponibile e conveniente, la vitamina D può dunque aiutare a ridurre la gravità della pandemia di COVID-19.

Condividi