Clima, il Duomo di Colonia sommerso dal Reno torna sulla copertina del Der Spiegel 36 anni dopo

Il Der Spiegel dedica un'altra copertina ai cambiamenti climatici e rilancia l'immagine del Duomo di Colonia sommerso dalle acque del Reno già usata nel 1986. Ma adesso, dopo 36 anni, le cose vanno un po' meglio (almeno nel fotomontaggio)
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Il Der Spiegel è la principale rivista settimanale tedesca: tra le più autorevoli e considerate sullo scenario internazionale, esce ogni settimana dal 1947 e ancora oggi sfiora il milione di copie di tiratura. Si è affermato sullo scenario nazionale ed internazionale per il proprio stile investigativo che l’ha visto rappresentare il meglio delle inchieste giornalistiche mondiali, diventando così uno dei giornali più influenti al mondo.

L’ultimo numero, andato in stampa questa settimana, è dedicato al clima in concomitanza con la COP27: la copertina è un fotomontaggio del Duomo di Colonia circondato dalle acque e protetto da un muro alto circa 4-5 metri. La copertina titola: “Si salvi chi può“, e nel sottotitolo si legge che “L’obiettivo di 1,5°C è mancato: la Germania si sta preparando“, lasciando intendere che ormai non si possa contenere il riscaldamento globale a +1,5°C e che quindi le autorità tedesche si starebbero preparando non più ad evitare il dramma, ma a contenerlo.

La scelta del Duomo di Colonia è particolarmente rappresentativa, perché si tratta del principale simbolo architettonico tedesco. La Cattedrale, un capolavoro dello stile gotico francese, ha due torri gemelle con guglie alte 156 metri e dal 1996 è patrimonio Unesco: ogni anno viene visitata da milioni di visitatori e al suo interno custodisce tutta una serie di tesori artistici unici al mondo e dal valore inestimabile.

Ma Colonia è anche la principale città attraversata dal fiume Reno che a luglio 2021 ha provocato l’Alluvione del Secolo con oltre 100 morti in Germania (ben 20 soltanto a Colonia) a causa delle inondazioni provocate dall’esondazione di quello che è uno dei principali fiumi europei.

Un evento estremo che potrebbe ripetersi sempre più spesso: dopotutto il Der Spiegel già nel 1984, quindi ben 36 anni fa, aveva pubblicato una copertina analoga con la stessa Cattedrale sommersa dalle acque (allora il livello era molto più alto di quello immaginato oggi). Il titolo di quel numero era “La catastrofe climatica“, introdotto da un occhiello che diceva: “Buco dell’ozono, scioglimento dei poli, effetto serra: l’avvertimento dei ricercatori“.

L’ultima copertina del Der Spiegel (a destra) e quella di metà Agosto1984 (a sinistra)

La lettura delle copertine è ovviamente controversa: da un lato c’è l’interpretazione che dopo 36 anni il Duomo di Colonia è effettivamente ancora al sicuro e, anzi, il livello del rischio sembra essersi ridotto rispetto a quanto non si paventasse all’epoca come si può osservare anche dal livello dell’acqua nelle due copertine, ben più catastrofica nel 1984 rispetto a quella di oggi. Dall’altra c’è la lettura di non aver dato risposte adeguate agli allarmi di quel tempo, ritrovandoci oggi in una situazione considerata “irreversibile“. Su quale sia la visione scientificamente più corretta è difficile sbilanciarsi: effettivamente i fenomeni meteo estremi stanno aumentando come, nel caso della Germania e di Colonia, ha dimostrato proprio la disastrosa alluvione dell’estate 2021; ma resta il fatto che, almeno nei toni ma spesso e volentieri anche nei contenuti, la comunicazione sul cambiamento climatico è effettivamente catastrofista ed esagerata rispetto a quanto non accada nella realtà. Anche in Italia lo abbiamo visto con le catastrofiche profezie che volevano Venezia sommersa dalle acque già nel 2000 o la Sicilia desertificata da buoni venti anni. E invece nulla di tutto questo s’è verificato davvero.

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