Sul reperimento energetico “le preoccupazioni sono forti, non tanto per questo inverno, che dovremmo riuscire a superare, ma sicuramente per il 2023“: lo ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel corso della 17ª edizione di “Direzione Nord – A True Event”, l’evento promosso dall’Associazione Amici delle Stelline, dalla Fondazione Stelline e da Inrete in collaborazione con Cenacolo Artom, in corso oggi a Milano presso Fondazione Stelline. “Il venir meno delle forniture russe vuol dire che durante l’estate dobbiamo costituire le riserve, gli stoccaggi e naturalmente essere pronti per il prossimo inverno“. Dall’altra parte “c’è la questione prezzo, bisogna vedere che effetto ha il price cap europeo sul prezzo del gas“.
“L’Italia da sola non ce la fa ad approvvigionarsi a livello interno“, del resto “siamo un Paese che solo di gas consuma circa 76 miliardi di metri cubi e finora, il prelievo nazionale è stato di circa 3 miliardi di metri cubi, di conseguenza ce ne mancano 73,” ha sottolineato il Ministro dell’Ambiente. “Noi facciamo leva su accordi internazionali, raggiunti con Algeria e Paesi del Medioriente e naturalmente abbiamo già una valvola di sfogo nell’aumentare leggermente i prelievi nazionali“. Tuttavia, “il prelievo nazionale ha più una valenza di prospettiva. Coloro che attiveranno le concessioni nazionali entro un certo limite, che è molto basso, si impegnano a fornire anticipatamente pari quantità. Di conseguenza significa creare un piccolo fondo di garanzia per il futuro“.
“Sui temi del gas e dell’energia, la prima preoccupazione è l’effetto sulle famiglie e sulle imprese. Naturalmente la questione gas, che significa non solo reperirlo, ma anche fornirlo al sistema ad un prezzo che sia minimamente calmierato. Come abbiamo intenzione di intervenire? Per le famiglie bisogna intervenire sulle bollette – ha aggiunto Pichetto Fratin – per le imprese bisogna calmierare i prezzi e prevedere un price cap. A livello nazionale intanto stiamo lavorando sull’approvvigionamento“.
“Presenterò al Consiglio dei Ministri una forma di proposta di price cap nazionale che riguarda il sistema delle rinnovabili, pari a 180 euro al megawatt,” ha concluso il Ministro. “Significa mettere un tetto al prezzo dell’energia da fonti rinnovabili che naturalmente non hanno un onere eccessivo di costo per la produzione“.
Sulla questione Piombino, il Ministro ha affermato: “È un sacrificio immediato con l’impegno di non farlo durare più di due/tre anni, ma è essenziale per l’Italia, perché se non abbiamo i 5 miliardi di metri cubi di rigassificazione di Piombino non facciamo il prossimo inverno“.
Infine, sulla partecipazione dell’Italia alla Cop27: “Dopo negoziati lunghi e difficili, il risultato più evidente è la creazione di un fondo per sostenere i Paesi più vulnerabili per affrontare le perdite e i danni conseguenti al verificarsi di eventi climatici estremi- ha detto il Ministro-. Meno soddisfacenti sono stati i risultati ottenuti sul fronte cruciale delle azioni di mitigazione, dove si è probabilmente persa un’occasione importante per incrementare l’ambizione nel campo delle politiche di mitigazione. Gli stessi rappresentanti dei piccoli Paesi insulari ci hanno affiancato nel sostenere che ad adeguate politiche di sostegno per affrontare perdite e danni va confermata, ed anzi potenziata, l’azione per ridurre le emissioni e mantenere vivo l’obiettivo di 1,5 gradi di massimo innalzamento della temperatura. Se la comunità internazionale non sarà in grado di mantenere i propri obiettivi in materia di mitigazione, oltretutto fortemente sostenuti dalla scienza, non saranno certo le politiche finanziarie a sostegno dei Paesi più vulnerabili a risolvere la sfida che devono affrontare“.