Eni e Sonatrach hanno inaugurato il Solar Lab e hanno posato la prima pietra dell’impianto fotovoltaico a Bir Rebaa Nord, in Algeria. Il Solar Lab permetterà la raccolta e l’analisi dei dati per identificare le tecnologie più efficienti; sarà aperto alle università e ad altre istituzioni pubbliche di ricerca. L’impianto fotovoltaico in costruzione è da 10 Megawatt (MW); offrirà un contributo alla decarbonizzazione della produzione di idrocarburi. Ne è previsto anche un altro al complesso produttivo Menzel Ledjmet East Project; il cantiere è in programma nel 2023.
L’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi e il presidente e direttore generale di Sonatrach Toufik Hakkar hanno inaugurato il Solar Lab e posato la prima pietra di un impianto fotovoltaico da 10 MW nel sito produttivo di Bir Rebaa North (BRN), nel bacino del Berkine, in Algeria sudorientale. L’evento si è svolto alla presenza della presidente di Eni Lucia Calvosa, e del consiglio di amministrazione di Eni. Il Solar Lab – viene spiegato – dispone di diverse tipologie di pannelli fotovoltaici che verranno testati nelle condizioni estreme di irraggiamento dell’Algeria meridionale, permettendo la raccolta e l’analisi dei dati, consentendo di identificare le tecnologie più efficienti.
Il Solar Lab sarà aperto alle università e ad altre istituzioni pubbliche a fini di ricerca: ha quindi un valore strategico di promozione e sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili in Algeria, dimostrando l’impegno del Paese verso la transizione energetica. L’impianto fotovoltaico – si rileva – sarà il secondo collegato all’impianto BRN, per contribuire ulteriormente alla decarbonizzazione della produzione di idrocarburi dell’impianto. Insieme all’impianto fotovoltaico da 10 MW lanciato nel 2018, raddoppierà l’energia rinnovabile disponibile per alimentare i processi upstream; sarà seguito da un ulteriore impianto fotovoltaico presso il complesso produttivo Menzel Ledjmet East Project (MLE), sempre nel bacino del Berkine, il cui cantiere è previsto nel 2023.
Queste iniziative – viene osservato – sono “in linea con la strategia net-zero di Eni e fanno parte di un Piano di decarbonizzazione più ampio che include anche il monitoraggio del venting e progetti di zero routine flaring, di efficienza energetica e iniziative sull’idrogeno verde“. L’evento fa seguito alla riunione del consiglio di amministrazione di Eni di ieri, che “ha scelto di riunirsi nello storico impianto BRN, nel deserto algerino, per sottolineare l’importanza strategica che il Paese riveste per Eni, i profondi legami storici e le eccellenti relazioni tra Italia e Algeria“. Eni è presente in Algeria dal 1981. La recente acquisizione degli asset Bp nel Paese, lo sviluppo accelerato di HDLE/HDLS e il recente start-up di Berkine South, contribuiranno a raggiungere i 120mila barili di olio equivalente al giorno di produzione equity in Algeria nel 2023, rafforzando il ruolo di Eni come principale compagnia energetica internazionale operante nel Paese.