Stretto di Messina, conclusa la più grande esercitazione antisismica della storia d’Italia. Curcio: “conosciamo meglio le criticità di quest’area”

Conclusa la più grande esercitazione antisismica della storia d'Italia: "Sisma dello Stretto 2022" ha mobilitato la protezione civile con migliaia di uomini tra Messina e Reggio Calabria per tre giorni
Esercitazione antisismica nello Stretto di Messina, il bilancio finale del Capo della protezione civile Fabrizio Curcio
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Si sono concluse stamani le attività dell’esercitazione “Sisma dello Stretto 2022”, organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile con le regioni Calabria e Sicilia, che ha visto, a partire dal 4 novembre, tutte le componenti del Servizio Nazionale misurarsi in numerosi scenari allestiti tra le province di Reggio Calabria e Messina nell’ambito della simulazione di un terremoto di magnitudo 6, con conseguente allerta maremoto, con un significativo livello di impatto su abitazioni e popolazione. Stamani presso il Ce.Dir. di Reggio Calabria, dov’è stato istituito il DiComaC (Direzione di comando e controllo) che ha fatto da base operativa all’evento, s’è tenuto il debriefing conclusivo con tutte le autorità coinvolte nell’evento, guidato dal Capo del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile Fabrizio Curcio.

L’esercitazione, che ha coinvolto complessivamente 56 comuni di cui 37 in Calabria e 19 in Sicilia, è stata anche l’occasione per testare su una platea di oltre 500 mila persone il sistema di allarme pubblico IT-alert che ha inviato, sui cellulari dei cittadini presenti al momento della scossa in 22 comuni costieri delle due regioni, un messaggio di informazione sull’esercitazione in corso relativa all’allerta maremoto.

La parte reale – Full Scale – dell’esercitazione “Sisma dello Stretto 2022” ha visto il coinvolgimento sul campo di circa 3.500 persone tra operatori, tecnici e funzionari delle Strutture Operative, delle Istituzioni territoriali, dei Centri di Competenza tecnico-scientifica e di oltre 3 mila volontari delle organizzazioni nazionali e locali. Quasi 2 mila sono state inoltre le risorse impegnate nelle attività “per posti di comando”, ovvero da remoto, come ad esempio la verifica della comunicazione tra i centri operativi attivati a diversi livelli territoriali.

Desidero ringraziare tutte le componenti del Servizio Nazionale della Protezione Civile che in questi tre giorni hanno partecipato a questa importante e impegnativa esercitazione, che ha coinvolto un territorio ampio del quale noi tutti conosciamo punti di forza e fragilità“, ha detto il Capo Dipartimento Fabrizio Curcio nel corso del debriefing di questa mattina presso la DICOMAC allestita a Reggio Calabria. “Tra le componenti del Servizio Nazionale, è sempre bene ricordarlo, risiedono a pieno titolo gli Enti e le Istituzioni territoriali, senza le quali anche il miglior sistema di risposta all’emergenza risulterebbe del tutto inefficace, e sarebbe impossibile affrontare con successo la grande sfida che abbiamo davanti, quella cioè di rendere le comunità sempre più resilienti“, ha aggiunto. Nel video le sue parole:

Proprio nell’ottica di un sempre maggiore coinvolgimento della popolazione e di una sempre più ampia diffusione della consapevolezza del rischio, nell’ambito dell’esercitazione sono state allestite a Reggio Calabria, Bagnara Calabra e Bova Marina tre piazze della campagna di comunicazione Io Non Rischio, relative ai rischi sismico e maremoto. Inoltre, sul lungomare di Reggio Calabria è stata allestita la mostra itinerante Terremoti d’Italia, il percorso espositivo, realizzato dal Dipartimento della Protezione Civile, che permette al visitatore di capire, in più fasi, cos’è il terremoto e cosa si può fare per ridurne i rischi, fino a poterne osservare e percepire, in sicurezza, direttamente gli effetti, grazie all’esperienza su simulatori sismici progettati per riprodurre il movimento sismico.

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