“Diverse persone” sono morte a causa di un’esplosione nella centralissima e iper affollata via Istiklal di Istanbul, vicino piazza Taksim, in una zona frequentata da molti turisti. Il prefetto di Istanbul Ali Yerlikaya non ha precisato il numero delle vittime e aggiungendo che altre persone sono rimaste ferite mentre non è ancora stata determinata la causa dell’esplosione, avvenuta attorno alle 16.20 ora locale (le 14.20 in Italia).
L’esplosione ha ucciso 6 persone e ne ha ferite 81 ed è stata causata da un ordigno nascosto in una borsa abbandonata da una donna su una panchina. Lo ha dichiarato il ministro della Giustizia turco, Bekir Bozdag, in una dichiarazione pubblicata sulle reti sociali. “Una donna si siede su una delle panchine lì per più di 40 minuti, poi si alza. Un’esplosione si verifica 1-2 minuti dopo che si è alzata. Ci sono due possibilità. O quella borsa ha un meccanismo dentro ed esplode da sola o qualcuno la fa esplodere a distanza. Tutto questo è attualmente oggetto di indagine“, ha chiarito Bozdag. L’attentato non sarebbe stato quindi compiuto da una kamikaze, secondo questa ricostruzione.
“Immagini terribili da Istanbul. L’Italia esprime vicinanza al Governo e al popolo turco e il proprio sentito cordoglio per le vittime innocenti. La nostra unità di crisi sta monitorando la situazione e contattando i nostri connazionali“, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
“Sono terribili le immagini di Istanbul, voglio esprimere le nostre più sentite condoglianze alla Turchia per l’attentato subito e la morte di cittadini innocenti“, ha detto il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Turchia, i più gravi attentati degli ultimi anni
A partire dal 2014, la Turchia è stata l’obiettivo di numerosi e sanguinosi attentati terroristici, il più delle volte accreditati all’Isis. La serie fu particolarmente violenta tra il 2015 e il 2017. Ecco una lista degli attentati più gravi. * 6 gennaio 2015 – Sultanahmet, Istanbul: un attentatore suicida, una donna russa del Daghestan, colpisce una stazione di polizia, uccidendo un poliziotto. * 5 giugno 2015 – Diyarbakir (est): due bombe esplodono ad una manifestazione del partito filocurdo Hdp. Quattro morti. * 20 luglio 2015 – Sanliurfa (sudest): un attentatore suicida si fa esplodere in un centro culturale municipale, uccidendo 33 giovani attivisti filocurdi che volevano andare a contribuire alla ricostruzione della città curdo-siriana di Kobane. * 10 ottobre 2015 – Ankara: doppio attentato suicida tre settimane prima delle elezioni anticipate. Due esplosioni avvengono fuori dalla stazione centrale dove si sta svolgendo una manifestazione dell’Hdp e dei sindacati di sinistra. I morti sono 103. * 12 gennaio 2016 – Sultanahmet, Istanbul: kamikaze contro i turisti. Dodici i morti tra cui 11 tedeschi e un peruviano. * 19 marzo 2016 – Via Istiklal, Istanbul: un attentatore suicida, un turco che si era unito all’Isis in Siria, si fa esplodere nella via dello shopping. Muoiono cinque civili, tutti stranieri. * 20 giugno 2016 – Gaziantep (est): un ragazzino con un giubbotto riempito di esplosivo si fa esplodere ad un matrimonio di curdi uccidendo 57 persone. * 28 giugno 2016 – Istanbul: tre uomini armati (due russi e un kirghizo) con addosso cinture esplosive attaccano il terminal internazionale dell’aeroporto Ataturk. Due di loro si fanno esplodere, l’altro viene ucciso dalla polizia prima di azionare il detonatore. I morti sono 44, per lo più stranieri. * 1 gennaio 2017 – Istanbul, Ortakoy: un uomo armato apre il fuoco contro i frequentatori del nightclub Reina, dove si celebra il Capodanno. Trentanove persone muoiono. Questo è il solo attacco rivendicato ufficialmente dall’Isis.