Cambia la copertura della norma della manovra sulla fiscalizzazione degli oneri di sistema ora presenti in bolletta. La norma – come anticipato nei giorni scorsi – prevede l’eliminazione degli oneri di sistema ‘impropri’ dalle bollette, come quelli destinati a finanziare il decommissioning nucleare. I fornitori di energia, infatti, non saranno più obbligati alla riscossione degli oneri nucleari ad oggi inseriti nelle bollette elettriche, cioè i costi per lo smantellamento delle centrali nucleari dismesse.
La misura stabilisce, inoltre, che entro il 30 settembre 2023, l’Autorità di regolazione per l’energia, reti e ambiente dovrà formulare “proposte e relative stime” per la fiscalizzazione anche degli altri oneri di sistema ora presenti in bolletta. Nelle precedenti versioni del testo – ed è questa la novità inserita nella versione bollinata del testo – venivano stanziati 535 milioni a copertura, mentre ora ammontano a 400.
La decisione è una svolta storica per il settore: l’Autorità per l’energia da anni chiedeva di alleggerire in modo strutturale le bollette degli italiani rivedendo il peso degli oneri di sistema inseriti in bolletta ma completamente sganciati dai consumi elettrici dei clienti. Tra questi oneri, gli italiani pagavano appunto le spese per lo smantellamento del nucleare. Adesso non sarà più così.