L’Omc alla COP27 per “portare i temi del Mediterraneo a livello mondiale”

"Il Mediterraneo è un laboratorio di transizione che può favorire anche lo sviluppo di lungo termine", spiega il Presidente dell'Omc
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L’Omc, oggi Med Energy Conference, sbarca alla Conferenza sul clima delle Nazioni Unite (COP27) in corso in Egitto con l’obiettivo di portare il punto di vista dell’industry del Mediterraneo a un livello mondiale. “È un debutto importante perché è la prima volta che Omc/Energy Conference è presente a una COP. Siamo al Med Pavillon di Union for the Mediterranean che è la prima volta anche in questo caso a una COP”, spiega Monica Spada, Presidente di Omc che ha partecipato al panel ‘The crucial role of a Mediterranean partnership Toward a Euro-Mediterranean green-new deal’.  

L’obiettivo è portare il punto di vista del Mediterraneo a un livello mondiale. Abbiamo discusso di un obiettivo euro-mediterraneo, dove mettere a fattor comune le potenzialità del nord e sud del Mediterraneo, tecnologie e risorse rinnovabili ma anche gas decarbonizzato e tecnologie di cattura e stoccaggio della CO2 con la volontà di mantenere vivo il dibattito tutto l’anno inserendo nel nostro percorso industrie consumatrici, i cosiddetti settori ‘hard to abate’, per poi arrivare all’appuntamento Omc 2023 che sarà tra il 23 e il 25 marzo a Ravenna e avere una visione onnicomprensiva, un approccio olistico sul dibattito sull’energia a 360 gradi e poter festeggiare così il 30° anno di attività, rinvigorendo il nostro posizionamento per convogliare il punto di vista delle aziende e per portare soluzioni di business a Ravenna“.  

Il punto di partenza di Omc, prosegue Spada, “è quello di diventare facilitatore di alleanze e collaborazioni per vedere nella transizione energetica un’opportunità di crescita, le aziende sono convinte che la decarbonizzazione sia un vantaggio competitivo. Stanno investendo per adattare nuove soluzioni tecnologiche e nuovi modelli di business, adattando nuovi progetti concreti che traguarderanno il cambiamento che vogliamo. Omc diventa quindi un modo per facilitare connessioni, scambi di idee, di esperienze e veicolare opportunità di business concrete nel settore dell’industria energetica”. 

“Il Mediterraneo – prosegue – è un laboratorio di transizione che può favorire anche lo sviluppo di lungo termine ed è quello di cui abbiamo discusso qui. Ad oggi c’è una rinvigorita attenzione sulla sicurezza energetica e competitività, dobbiamo perseguire un approccio pragmatico sulla transizione energetica e quindi capire che la leva per traguardare gli obiettivi di lungo termine, anche in termini di sviluppo, deve essere una accelerazione verso la transizione, un cambiamento nel sistema energetico per renderlo molto più diversificato e molto più resiliente. Tutto questo può essere possibile nel Mediterraneo se effettivamente sviluppiamo e sfruttiamo le sinergie tra Nord e Sud. A Sharm abbiamo discusso di un green deal euro-mediterraneo e attraverso la discussione e gli studi effettuati dall’Observatoire Méditerranéen e dalla Fondazione Enrico Mattei abbiamo capito e dimostrato come la sinergia tra Nord e Sud sia l’unica chiave per portare sviluppo sostenibile a tutto il Mediterraneo”. 

L’Omc 

Spada ricorda che “l’Omc è una manifestazione dedicata ai temi dell’energia ed è la manifestazione più importante del Mediterraneo, nata negli anni ’90, basandosi sull’idea di sviluppare le risorse locali per favorire la sicurezza energetica e il progresso. È nata a Ravenna e in questa scia oggi, dopo anni, ritorniamo con un rinvigorito impeto a parlare di sicurezza energetica, competitività ma anche e soprattutto di transizione energetica e di sostenibilità ambientale. L’Omc vuole favorire il dialogo e la cooperazione tra tutti gli attori del mondo dell’energia e vuole favorire anche le partnership”. 

Essere alla COP27 significa ribadire questo posizionamento sul dibattito energetico, portando in questo contesto il punto di vista dell’industria dell’energia, allargando il perimetro delle proprie collaborazioni e partneship per diventare un facilitatore di alleanze. È la nuova mission che abbiamo dove per alleanze intendiamo innanzitutto quella tra le fonti, con un approccio di neutralità tecnologica”, ha aggiunto. 

Crediamo che una vera transizione sia possibile solo se vengono portati avanti tutti i possibili percorsi di decarbonizzazione, avvalendosi di tutte le forme di energia e attraverso un’alleanza tra tutti gli stakeholder. Per questo abbiamo inglobato diversi player non solo quelli dell’oil&gas ma anche i contrattisti, le associazioni, le istituzioni, fino ai consumatori ed siamo qui a Sharm el Sheikh per rinvigorire questo posizionamento. Perché – conclude – solo attraverso le alleanze, la sfida sulla transizione energetica, che deve coniugare anche sostenibilità economica e sostenibilità sociale, è possibile”.  

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