Il governo guidato da Giorgia Meloni continua ad accelerare sul Ponte sullo Stretto di Messina, la grande opera che il vice premier e Ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini è intenzionato a realizzare nel più breve tempo possibile. Dal Ministero nei giorni scorsi è filtrata l’intenzione di destinare all’aggiornamento del progetto definitivo approvato nel 2011 i 50 milioni che il governo Draghi aveva stanziato per lo studio di fattibilità su un nuovo progetto a tre campate, con l’obiettivo di arrivare all’inizio dei lavori entro 6-7 mesi in quanto il progetto è già pronto, ha già superato tutto l’iter burocratico intrapreso quindici anni fa durante i governi di Berlusconi, e si tratta soltanto di ammodernare alle attuali tecnologie i dettagli tecnici dell’opera.
A ribadire l’intenzione di fare al più presto possibile è stato il vice ministro alle infrastrutture, Edoardo Rixi, esperto in logistica e trasporti e sempre in prima linea nella battaglia politica per la realizzazione del Ponte sullo Stretto. In un’intervista a LaSicilia, Rixi ha ribadito l’interesse nazionale sul tema del Ponte, “perché è interesse di tutti che il Sud diventi competitivo e che il Paese viaggi tutto alla stessa velocità. Oggi il Nord può crescere solo se cresce il Sud e vogliamo portare ovunque la cultura dell’impresa e del lavoro“.
“La vera sfida del Paese – ha detto Rixi – sarà realizzare entro cinque-sei anni il Ponte sullo Stretto, perché questo non solo darà il necessario collegamento stabile fra Sicilia e Continente che serve ad attirare investimenti produttivi e i flussi in transito dal Mediterraneo, ma richiamerà anche la realizzazione o il completamento di tutte le infrastrutture strategiche collegate, dalla Salerno-Reggio Calabria alla Palermo-Catania-Messina fino alla viabilità secondaria. Questa diventerà la principale dorsale italiana, dalla Sicilia al Brennero“. In questo modo, si potrà finalmente completare il Corridoio europeo Ten-T scandinavo-mediterraneo per il quale da decenni l’Unione Europea chiede la realizzazione del Ponte sullo Stretto mettendo a disposizione ingenti finanziamenti “che potranno arrivare a coprire oltre il 60% del costo del Ponte – ha spiegato il viceministro – . A dicembre Salvini avrà incontri a Bruxelles per ottenere i fondi e per chiedere di integrarli a completamento del Corridoio con le linee ad alta velocità. Per l’Ue, infatti, trasferire buona parte del traffico su ferrovia veloce conviene, favorisce gli scambi commerciali e aiuta l’ambiente“.
L’idea per la realizzazione rapida del Ponte sullo Stretto è quella di inserirlo nella Manovra finanziaria per rilanciare subito la Società Stretto di Messina Spa posta in liquidazione dal governo Monti, che bloccò tutto a lavori già iniziati nel 2012, e affidare al gruppo Rfi-Anas il rapido aggiornamento del progetto a campata unica da recuperare salvando le precedenti autorizzazioni, semplificare le procedure sul “modello Genova”.
Ponte sullo Stretto, Mit chiederà finanziamento Ue
Il Ponte sullo Stretto tra Sicilia e Calabria dovrà beneficiare di finanziamenti diretti dell’Europa. È quando auspica il Mit guidato dal Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, in vista del Consiglio dell’Unione Europea dei Ministri dei Trasporti del 5 dicembre a Bruxelles. Al momento, è in fase di discussione il regolamento europeo sui corridoi di trasporto: il collegamento tra Calabria e Sicilia è inserito come progetto in fase di studio. Il dicastero di Porta Pia sta elaborando una serie di osservazioni al Regolamento europeo, in parallelo con l’esame del Parlamento.
L’emendamento della Lega all’Europarlamento sullo Stretto di Messina
Proprio in tal senso, ieri Annalisa Tardino, europarlamentare siciliana della Lega, componente della commissione trasporti e turismo, ha depositato emendamenti migliorativi della proposta della Commissione europea di riforma della rete TEN-T puntando sul Ponte sullo Stretto di Messina, “anello mancante lungo il Corridoio Scandinavo-Mediterraneo. Il Ponte sullo Stretto ha diverse ragioni di esistere, prima fra tutte quella di garantire un adeguato collegamento con la Sicilia dalla terraferma, ma più in generale per la sua rilevanza geostrategica nel contesto delle politiche euromediterranee, degli approvvigionamenti energetici e dei flussi passeggeri e commerciali. Attualmente è diventato una delle principali priorità in Italia, grazie al nuovo governo e al vicepremier e ministro Matteo Salvini. Per questo motivo, è quanto mai necessario accelerare il processo di valutazione e realizzazione dell’opera“.
Ponte sullo Stretto, Siracusano: “richiesta formale finanziamento UE è splendida notizia”
“L’iniziativa del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, che chiederà formalmente all’Unione europea fondi per finanziare la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, rappresenta una bellissima notizia per la Sicilia, per la Calabria, e per l’intero Paese. Con il centrodestra al governo si fa sul serio. Il Ponte sullo Stretto è una battaglia storica per Forza Italia e per il presidente Silvio Berlusconi, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni sostiene convintamente quest’opera, e i primi passi del ministro Matteo Salvini sono davvero incoraggianti. Il progetto esistente, già vidimato anni fa dall’Ue, va solo aggiornato e potrebbe immediatamente essere cantierabile. Il Ponte porterebbe lavoro, sviluppo, turismo, e sarebbe un incentivo strutturale e culturale per far crescere interi territori del Meridione. Abbiamo un’opportunità storica per colmare il gap intrastrutturale tra il Sud e il resto d’Italia e per concorrere a rendere il Mezzogiorno la porta del Paese e dell’Europa sul Mediterraneo. Avanti così“. Lo afferma in una nota Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento.
Il governatore calabrese Occhiuto: “Ponte sullo Stretto determinerà realizzazione anche di tante altre opere minori che senza Ponte non si farebbero mai”
Stamani il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in un’intervista al Foglio ha detto che sul Ponte sullo Stretto “Sono stato a Roma, giorni fa, a parlarne col ministro dei Trasporti. Matteo Salvini ha mostrato una determinazione reale. Col presidente della Sicilia, l’amico Renato Schifani, c’è comunione d’intenti. Nessuno si tirerà indietro. Allo stesso tempo, occorre potenziare le infrastrutture connesse, a partire dalle Statale Jonica, che necessita investimenti. Il fatalismo non ci aiuta. Ricordo, peraltro, che anche quando si costruiva l’Autostrada del Sole c’era chi denunciava l’assenza di connessioni lungo il tracciato. Poi, però, proprio l’autostrada s’è rivelata la ragione per realizzare le opere contigue. E lo stesso può valere per il Ponte sullo Stretto: può diventare l’acceleratore di investimenti che altrimenti non verrebbero mai stanziati. E’ la convinzione di chi sa che coi No non si va avanti in nessun caso. La Calabria ha bisogno di sviluppo, ne ha un bisogno assoluto. Nel mio giardino, dunque, si faccia tutto quello che si può“.
Anche Sgarbi si rivede sul Ponte: “è un’idea meravigliosa”
In questi giorni di grande fibrillazione, il Ponte sullo Stretto guadagna consensi anche tra quelli che sono stati suoi storici critici e oppositori. Tra questi c’è anche Vittorio Sgarbi che ieri a Reggio Calabria ha detto: “Mi auguro che il Governo riesca a realizzare il sogno del Ponte sullo Stretto. Sono assolutamente sereno e mi sono candidato ad inaugurare il primo pilone che metteranno in opera. La mia posizione è del tutto atarassica, nel senso che se Salvini lo vuole, si farà. Io non ho niente da dire. Non voglio entrare nel campo di un altro ministro, il quale mi ha già minacciato dicendo: ‘Se tu parli del ponte, io parlerò di cultura’. E quindi, non volendo costringere Salvini a contestarmi sui piani che sono di mia competenza, io ritengo che il Ponte sia un’ottima idea, una meravigliosa idea. Nulla da dire“.