Il primo segnale alieno raccontato dalla BBC

Cosa potrebbe succedere in caso di ipotetico contatto tra noi e un'altra civiltà intelligente?
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Mentre l’umanità cerca la vita oltre il nostro pianeta, ci si chiede come potrebbe avvenire il contatto iniziale tra noi e un’altra civiltà intelligente. Un nuovo lungometraggio della BBC, “First Contact: An Alien Encounter“, entra nel merito, mescolando interviste con esperti e scenari immaginari, esplorando le implicazioni di un ipotetico segnale alieno.

Lo scenario simulato prospettato è il seguente: viene rilevato un segnale nella direzione della sonda Voyager 1, che sta attualmente viaggiando nello Spazio interstellare. Il primo presupposto è che sia un errore (non sarebbe la prima volta) ma dopo la ricezione di più segnali, l’ipotesi inizia a diventare possibilità. Il documentario ricostruisce ciò che scienziati, organizzazioni, media e persone comuni potrebbero fare e dire nei successivi 12 giorni.

Il “documentario” contiene strategie reali per il primo contatto con una civiltà extraterrestre e reazioni ipotetiche da tutto il mondo.

La ricerca della vita oltre la Terra segue una varietà di strategie, oltre a quelle del SETI, che cerca specificamente l’esistenza di civiltà avanzate. La vita sotto forma di batteri antichi potrebbe nascondersi altrove nel Sistema Solare, sotto la superficie di Marte, o negli oceani delle lune Europa ed Encelado. Il telescopio James Webb sta esaminando l’atmosfera degli esopianeti per rilevare eventuali segni rivelatori di firme biologiche.

Incontrare altre specie intelligenti provenienti da altri pianeti sarebbe però tutt’altro.

Dato il nostro attuale livello di sviluppo come specie, sembrerebbe molto probabile che qualsiasi altra civiltà intelligente là fuori sarebbe molto più intelligente di noi: sarebbero in grado di comunicare efficacemente con noi, per aver raggiunto una comunicazione interstellare bidirezionale. È quindi probabile che siano in circolazione da più tempo di noi e abbiano avuto più tempo per risolvere una serie di enigmi che ancora ci lasciano perplessi,” ha dichiarato a IFLscience Louisa Preston, un’astrobiologa dell’University College London, che compare nel documentario. “In quanto tale, vorrei porre loro la più grande delle nostre domande: da dove viene la vita?’. Vorrei chiedere loro come sono nati, com’è nata la vita nel loro mondo, in quali ambienti si è formata e quanto tempo dopo la creazione del loro mondo è sorta la vita“.

Come fa notare Preston, non sappiamo ancora esattamente come, dove e quando sia sorta la vita sulla Terra, o, per esempio, come la chimica sia diventata biologia. Tutti i suggerimenti che potrebbero darci sarebbero molto apprezzati. “Questa civiltà più avanzata avrebbe avuto il tempo di capire alcune delle risposte e potrebbe aiutare a riempire gli spazi vuoti nella nostra stessa storia. Potrei anche chiedere loro se hanno creato trasportatori, propulsione a curvatura e traduttori universali in stile Star Trek e, in tal caso, se potremmo prenderli in prestito“.

First Contact: An Alien Encounter” non può aiutarci a rispondere a tutte queste domande, ma potrebbe dare un’idea di come potrebbe essere una scoperta senza precedenti. Andrà in onda nel Regno Unito su BBC Two oggi 2 novembre e negli Stati Uniti su PBS il 4 gennaio 2023.

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