Al via il progetto IRIS per la superconduttività ad alte temperature

IRIS si comporrà di un’infrastruttura distribuita su tutto il territorio nazionale
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Si è concluso il 15 novembre, dopo una due giorni di lavori presso i locali della Presidenza INFN in Roma, l’incontro di avvio del progetto IRIS, recentemente risultato tra i vincitori del bando PNRR per le Infrastrutture di Ricerca. IRIS, di cui l’INFN è sia proponente che ente capofila, si comporrà di un’infrastruttura distribuita su tutto il territorio nazionale volta a sviluppare tecnologie superconduttive ad alta temperatura e ad alto campo magnetico sia per applicazioni civili, come cavi di connessione per il trasporto di energia elettrica e la riduzione delle perdite energetiche, che per la realizzazione di magneti per gli acceleratori di particelle di prossima generazione, e in particolare per il Future Circular Collider (FCC), il grande collisore di particelle proposto per sostituire LHC al CERN. Con una durata prevista di 30 mesi, il progetto sarà finanziato da un contributo di 60 Milioni di euro, oltre il 50% dei quali destinato al Sud.

IRIS, spiega Pierluigi Campana, membro della giunta INFN e coordinatore scientifico del progetto, “è un esempio virtuoso di come la ricerca di base, e in questo caso il settore dedicato alla fisica delle particelle e degli acceleratori, possa fornire un importante sbocco applicativo in altri ambiti, come quello dello sviluppo di nuovi materiali per il risparmio energetico, fondamentali per la realizzazione di cavi ad alta potenza senza dissipazione, adatti per le esigenze delle future reti elettriche a servizio delle nuove fonti energetiche”.

Una delle tappe principali del progetto sarà rappresentata dalla realizzazione, a Salerno, di una grande infrastruttura che ospiterà non solo il cavo di connessione superconduttivo, ma anche un futuro centro di eccellenza nel campo dei test sui manufatti industriali nel campo delle connessioni ad alta potenza, con l’obiettivo di sviluppare la promettente tecnologia della cosiddetta superconduttività “calda”, in grado di fare ricorso a basse temperature (-200 °C), meno difficili e costose da ottenere rispetto a quelle oggi impiegate nella superconduttività ‘fredda’ (-270 C).

Con il progetto IRIS, illustra Lucio Rossi, docente ordinario dell’Università di Milano associato INFN e coordinatore tecnico del progetto, “l’Italia assume una posizione di primo piano in Europa e nel mondo nel campo della superconduttività applica, realizzando un reale sinergia tra enti di ricerca e università, che offrirà un’importante opportunità di collaborazione per i fisici delle particelle e quelli impegnati nei settori della superconduttività e del magnetismo. Un aspetto da non trascurare è inoltre l’alto valore formativo del progetto, che garantirà numerose proposte di dottorato e alta formazione per un centinaio tra dottorandi, giovani ricercatori e tecnici specializzati”.

L’INFN parteciperà al progetto attraverso le sezioni di Genova, il gruppo collegato di Salerno, i Laboratori Nazionali di Frascati e il Laboratorio Acceleratori e Superconduttività Applicata (LASA) di Milano, che svolgerà il ruolo di coordinamento delle attività di IRIS. Molti i partner che affiancheranno l’INFN: le Università di Genova, Milano, Napoli, del Salento e di Salerno, e l’Istituto superconduttori, materiali innovativi e dispositivi (SPIN) del CNR. Tutti i partecipanti avranno l’obiettivo di studiare la superconduttività ad alta temperatura, anche dal punto di vista della struttura della materia, di sviluppare nuove tecnologie in questo ambito e di verificare le loro possibili applicazioni.

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