Tutti i paesi, seppure in misura diversa, hanno messo a punto una strategia di transizione energetica verso le fonti di energia rinnovabile, per accelerare la decarbonizzazione e mitigare l’impatto delle attività umane sul clima.
La maggior parte dei piani si rifà ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, ovviamente mantenendo le necessarie specificità nazionali. Anche nell’Unione Europea il tema dello sviluppo sostenibile è una questione chiave, al centro delle ultime politiche comunitarie.
Come specificato sul sito della Commissione Europea, UE e Nazioni Unite hanno obiettivi comuni in merito al futuro sostenibile, infatti i target di sostenibilità dell’ONU sono utilizzati come bussola dalle Istituzioni europee per definire i programmi rivolti alla creazione di un nuovo modello di crescita sostenibile.
In particolare, nell’ambito della transizione energetica una relazione fondamentale è quella tra sviluppo sostenibile ed efficienza energetica, una sinergia cruciale insieme alla promozione delle energie rinnovabili. Per questo motivo, nelle agende di molti governi l’efficienza energetica sta ricoprendo sempre più una posizione di primaria importanza, come stabilito tra l’altro dalla nuova direttiva europea.
L’importanza dell’efficienza energetica per la crescita sostenibile
Secondo Ilaria Bertini, direttore del dipartimento efficienza energetica di ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile, l’efficienza energetica è una leva trasversale fondamentale per la transizione energetica, in grado di accelerare lo sviluppo economico e industriale italiano.
Nel dettaglio, Ilaria Bertini spiega come l’efficienza energetica offra molteplici benefici nel contrasto alla povertà energetica, nel miglioramento dell’efficientamento degli edifici e nell’aumento della competitività del comparto industriale.
Secondo Bertini, è stato dimostrato come un investimento di 200.000 euro nell’efficienza energetica sia capace di generare 3 posti di lavoro, dei quali due diretti e uno legato all’indotto, un aspetto che dovrebbe incentivare i governi a investire di più e meglio nell’efficienza energetica.
D’altronde, come evidenziato nella bozza di STREPIN (Strategia per la Riqualificazione del Patrimonio Immobiliare Nazionale), il settore civile è responsabile del 45% dei consumi energetici e produce il 17,5% delle emissioni di CO2 dirette in Italia. La STREPIN ha individuato anche a quale ritmo è necessario procedere nel campo dell’efficientamento energetico degli edifici, per rispettare gli obiettivi 2030 del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), ossia lo 0,8% per il settore residenziale e il 4% per quello terziario.
La lotta contro gli sprechi energetici e la riduzione dei consumi di energia è anche una priorità dell’UE. Nel 2018 è stato stabilito il nuovo target europeo 2030 per la riduzione del 32,5% dei consumi energetici, come previsto dal pacchetto Energia pulita per tutti gli europei, la cui base giuridica è l’articolo 194 del trattato di funzionamento dell’Unione Europea (TFUE).
Queste misure si muovono nell’ambito del Green Deal Europeo, il programma per ridurre entro il 2030 le emissioni di gas serra di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990, fino a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Le tecnologie per l’efficienza energetica essenziali per attuare le riforme
Se l’efficienza energetica è essenziale per lo sviluppo sostenibile, come dimostrano le strategie nazionali e sovranazionali orientate alla riduzione dei consumi energetici e al contrasto degli sprechi di energia, è fondamentale individuare le tecnologie migliori per ottenere risultati concreti nell’efficientamento energetico degli edifici.
In particolare, nella direttiva 2018/844 sulla prestazione energetica dell’edilizia si fa riferimento soprattutto a due aspetti, le tecnologie intelligenti pronte all’uso e la predisposizione all’intelligenza degli edifici.
Nell’ambito degli edifici intelligenti, l’ENEA evidenzia alcune tecnologie utili per rendere i fabbricati meno energivori e più sostenibili. Si tratta ad esempio di nuovi materiali elettroluminescenti bio-ispirati per l’impiego nelle finestre intelligenti, oppure la climatizzazione tramite sistemi alimentati da fonti rinnovabili.
Lo stesso vale per la realizzazione di reti termiche distribuite, oppure la gestione degli edifici in Smart District e i sistemi avanzati di metering per il controllo delle prestazioni energetiche in tempo reale.
Le differenti tecnologie per l’efficienza energetica offrono opportunità importanti per una transizione energetica dal basso, supportata da adeguati investimenti pubblici orientati all’incentivazione e investimenti privati, oltre alla necessaria mobilitazione dell’industria.
Si tratta di un processo essenziale per accelerare l’adozione di un modello di sviluppo sostenibile su larga scala, capace di produrre effetti positivi per il pianeta, la società e la crescita economica, un ambito in cui sarà fondamentale mantenere la massima attenzione nei prossimi anni per non distogliere il focus da questo settore strategico.