Dopo il terremoto di magnitudo Ml 5.7 (Mw 5.5) localizzato alle ore 07:07 italiane di oggi, 9 novembre 2022, al largo della Costa Marchigiana nella provincia di Pesaro Urbino sono stati localizzati altri 64 terremoti: lo hanno reso noto gli esperti INGV. Di questi: 12 eventi hanno avuto magnitudo minore di 2.0, 41 magnitudo compresa tra 2.0 e 3.0, 9 tra 3.0 e 4.0, 1 tra 4.0 e 5.0 e 1 tra 5.0 e 6.0. Per quel che riguarda i terremoti più forti, analizzando i segnali sismici dell’evento di magnitudo Ml 5.7, è stato possibile localizzare un terremoto di magnitudo Ml 5.2 quasi un minuto dopo, alle ore 7:08 italiane, proseguono i sismologi. Questo evento è stato localizzato sempre in mare nella parte a sud della sequenza che si è attivata.
Danni a Fano
“Dalle prime verifiche risultano danni lievi in alcune località, ma squadre dei vigili del fuoco proseguiranno i sopralluoghi nel corso della giornata“: lo ha dichiarato la protezione civile in una nota, aggiungendo che il dipartimento “continuerà a monitorare la situazione in contatto con il territorio“.
Per rispondere al meglio alle necessità sono stati attivati
dalle autorità locali il Centro operativo regionale delle Marche, il Centro di coordinamento soccorsi di Ancona e di Pesaro e i Centri operativi comunali dei paesi interessati dalla scossa. “Per eseguire le opportune verifiche di agibilità sono stati chiusi i plessi scolastici e sulle linee ferroviarie interessate dal terremoto, l’Adriatica tra Rimini e Varano, l’Ancona-Pesaro tra Falconara e Jesi e la Rimini-Ravenna tra Gatteo e Cesenatico, sono state svolte attività di ricognizione. Alle ore 12 è stata riaperta la circolazione ferroviaria. Le stesse attività di verifica sono
state avviate e concluse sulla rete stradale e autostradale. La regione Marche ha inoltre attivato i volontari di protezione civile a supporto della popolazione“.
L’ANSA riporta lievi danni a Fano: un po’ di calcinacci sul pavimento, una crepa più profonda e altre superficiali. Un’altra crepa è visibile su una parete esterna del Teatro della Fortuna, in pieno centro storico. Le ricognizioni dei tecnici municipali e della Protezione civile proseguono in queste ore proprio sugli edifici più antichi della città.
Sindaco di Pesaro: “tanta paura ma nessun danno a persone”
“Tanta paura, un grande spavento per tutta la città che stamattina si è svegliata con una scossa fortissima”. Lo ha detto il sindaco di Pesaro Matteo Ricci. Un evento sismico importante, “il più forte degli ultimi 100 anni con epicentro in mare, davanti a Pesaro e Fano, che ha causato tanto spavento e fatto scendere in strada tante persone. Da subito abbiamo avviato i controlli e per fortuna non ci risultano danni alle persone, stiamo valutando quelli alle cose”. “Al momento non ci sono problemi emergenziali” – aggiunge – “ma in tanti edifici privati e pubblici iniziano a comparire delle crepe“.
Continuano quindi le valutazioni specifiche di sicurezza sismica, a partire dalle scuole: “al momento non ci sono problemi rilevanti ma, per completare al meglio i controlli che proseguiranno nelle prossime ore, le scuole di ogni ordine e grado saranno chiuse anche domani”. Tra le strutture già ispezionate, anche la VitriFrigo Arena “dove non sono risultati problemi, quindi la partita Italia-Spagna di basket e gli eventi preparatori collegati, sono confermati”. L’invito del sindaco è quello ad avere “massima attenzione, il peggio pare passato ma con il terremoto non si sa mai. Forza Pesaro”, conclude.
La scossa più forte dal 1930
La scossa magnitudo Ml 5.7 registrata stamattina alle 07:07 è la più forte mai registrata nella costa settentrionale marchigiana da quella del 1930, magnitudo 5.8, nei pressi di Senigallia: la nuova scossa, ha spiegato il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Carlo Doglioni, “è dovuta al fronte della catena appenninica sepolta sotto al mare Adriatico che si sta accorciando tra i 2 e 4 millimetri all’anno. Una regione notoriamente sismica la cui attività permette alla crosta adriatica di scendere sotto quella appenninica attraverso un fenomeno noto come subduzione“.
“E’ un’area sismica, in passato ci sono stati terremoti con magnitudo più alta. Il 30 ottobre del 1930 a Senigallia crollarono 300 edifici, 2000 furono gravemente lesionati, ci furono 14 morti in seguito ad una scossa che fu di 5.8 gradi a 15 km dalla costa. In quel terremoto del 1930, ad Ancona furono ben 400 gli edifici distrutti. Dunque si tratta di un’area sismica molto importante dove c’è una concentrazione di beni culturali molto grande,” ha affermato il geologo marchigiano Gilberto Pambianchi, membro del Comitato Scientifico di Archeoclub d’Italia Nazionale e docente dell’Università di Camerino. “Ci sono circa 200.000 beni culturali molto importanti nelle Marche. Si tratta di rinvenimenti, reperti archeologici di costruzioni architettoniche che abbelliscono i borghi marchigiani. Le Marche hanno una storia molto importante a partire dalla civiltà Picena che va dal fiume Foglia al Tronto. Poi abbiamo avuto la civiltà romana a partire dal 300 a.C. e quindi l’archeologia è emersa sempre più alla luce delle numerose scoperte. Abbiamo 24 aree archeologiche e 7 Parchi Archeologici. Dunque le Marche hanno un patrimonio culturale grande, importante, da tenere sempre sotto controllo. L’Archeclub d’Italia Nazionale è in stretto contatto in queste ore con Fano, Pesaro, le altre sedi marchigiane, al fine di creare una rete per censimento di eventuali danni. A Fano la sede Archeoclub d’Italia è in un Convento del 1400. Dai primi controlli non ci sarebbero danni. Ci sono state però numerose repliche dopo la scossa di questa mattina e dunque siamo in stretto contatto con le sedi territoriali al fine di procedere ad un eventuale aggiornamento della situazione in merito ad eventuali danni dei quali al momento non abbiamo notizie“.