Terremoto, simulato guasto idrico e blocco stradale a Reggio Calabria. Curcio: “infrastrutture principale criticità”

Esercitazione antisismica nello Stretto di Messina, la nave San Giusto della Marina Militare sbarca al porto di Reggio Calabria la colonna mobile della Regione Campania. Fotogallery e video interviste
Curcio a Reggio Calabria: "criticità principali emerse dall'esercitazione sono le infrastrutture del territorio"
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Continuano nello Stretto di Messina le attività della più grande esercitazione antisismica della storia d’Italia, organizzata dalla protezione civile coinvolgendo oltre 500 mila residenti tra le province di Messina, appunto, e Reggio Calabria. Ieri mattina è stato simulato un terremoto di magnitudo 6 con un seguente allarme tsunami sullo Stretto. Le attività della protezione civile proseguono ancora oggi: è stata simulata un’avaria al servizio idrico di Reggio Calabria con un rifornimento idrico di acqua potabile per colmare il deficit idrico della città grazie all’intervento di una nave cisterna della Marina Militare.

Inoltre è stato ipotizzato un eventuale blocco stradale che impedisse l’arrivo dei soccorsi via terra, con l’imbarco di un grande contingente della colonna mobile della Regione Campania dal porto di Gioia Tauro al porto di Reggio Calabria utilizzando il mare come bypass per far arrivare i soccorsi in riva allo Stretto. Nel primo pomeriggio di oggi, nella tempesta (reale) di fulmini, saette, vento freddo e pioggia, la nave San Giusto della Marina ha attraccato al porto reggino da cui la colonna mobile della Regione Campania si dirigerà adesso verso il grande campo di accoglienza allestito a Bova Marina dove la protezione civile sta testando l’assistenza agli sfollati.

Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, in attesa del debriefing finale di domattina in cui al Ce.Dir. di Reggio Calabria si tireranno le somme di tutta l’attività, ha spiegato ai giornalisti di aver “trovato un sistema molto molto attivo con una grandissima voglia di collaborare per trovare sinergie operative. Siamo tutti consapevoli dei drammi che eventi come quello che abbiamo simulato creerebbero sul territorio. Le principali critciità riguardano le infrastrutture. Il tema principale è come raggiungere i luoghi più lontani in caso di calamità, ed è un tema non di protezione civile ma su cui la protezione civile può lavorare per indirizzare gli interventi“.

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