Con oggi termina la prima missione lunare Artemis. Il veicolo spaziale Orion della NASA, infatti, è ammarato nell’Oceano Pacifico alle 17:40 GMT/18:40 CET, dopo aver viaggiato intorno alla Luna e più lontano di qualsiasi altro veicolo spaziale progettato per trasportare l’essere umano e riportarlo sulla Terra.
Il Modulo di Servizio Europeo (European Service Module – ESM) dell’ESA con il Crew Module Adapter si sono separati dalla capsula solo 40 minuti prima dell’ammaraggio, riportando Orion sano e salvo sulla Terra. Come previsto, il Modulo di Servizio Europeo è bruciato in atmosfera senza problemi, mentre la capsula per l’equipaggio Orion ha orientato e controllato il suo rientro con i propulsori, dispiegando i tre paracadute e ammarando delicatamente al largo della costa di San Diego, negli Stati Uniti. Le squadre addette stanno ora recuperando la capsula.
Artemis è il programma internazionale di esplorazione lunare che porterà l’essere umano sulla Luna. Questa prima missione ha fornito un primo test sia dello Space Launch System (SLS) della NASA che del modulo lunare Orion, spinto dai 33 motori del Modulo di Servizio Europeo oltre la Luna e nello spazio profondo. I prossimi Moduli di Servizio Europei forniranno alle astronaute e agli astronauti delle missioni lunari elettricità, propulsione e controllo termico della cabina, ma anche atmosfera respirabile e acqua potabile.
Artemis I
Lanciato dal primo Space Launch System (SLS) il 16 novembre alle 06:47 GMT/07:47 CET (01:47 ora locale) dal Kennedy Space Center della NASA, in Florida, Orion ha svolto una missione di 25 giorni che l’ha visto effettuare due sorvoli ravvicinati con la Luna. Passando a una distanza di 130 km dalla superficie lunare, il veicolo spaziale ha utilizzato la gravità della Luna per posizionarsi in orbita lunare e poi riprendere la rotta verso la Terra.
Il primo flyby lunare è avvenuto il 21 novembre alle 12:44 GMT/13:44 CET: il Modulo di Servizio Europeo (ESM) ha acceso il suo motore principale per inviare Orion oltre la Luna e intorno a essa. Il 25 novembre, dieci giorni dopo il decollo, l’ESM ha acceso il suo motore principale e Orion alle 12:44 GMT/13:44 CET è entrato in orbita lunare.
“Il Modulo di Servizio Europeo si è comportato magnificamente”, ha affermato Philippe Deloo, Responsabile della Missione dell’ESA. “L’obiettivo della prima missione Artemis era testare i limiti del veicolo spaziale e metterlo alla prova. Per questo motivo, abbiamo utilizzato Orion e l’ESM per eseguire manovre e operazioni di cui non avremo necessariamente bisogno nelle missioni con equipaggio. Ma volevamo davvero spingere il veicolo spaziale nella sua prima missione”. “Durante i 25 giorni della missione, i team della NASA e dell’ESA hanno lavorato alacremente sulle operazioni di volo del veicolo spaziale Orion per comprenderne il comportamento e, viste le ottime prestazioni, hanno eseguito test addizionali. L’incredibile ingegneria e la conoscenza dei team di Orion da entrambe le sponde dell’Atlantico hanno dato grandi risultati e sicurezza, e per me è stato davvero un onore poter far parte di una missione così eccezionale”.
Oltre Artemis
Il Modulo di Servizio Europeo (ESM) di Orion è stato gestito dall’ESA e progettato e costruito dal contraente principale Airbus a Brema, in Germania, con strumenti forniti da aziende di dieci paesi europei. I prossimi Moduli di Servizio Europei sono ancora in produzione e il secondo, per Artemis II, che porterà le astronaute e gli astronauti intorno alla Luna, è stato consegnato al Kennedy Space Center nel 2021, mentre l’ESM-3 sarà pronto il prossimo anno. ESM-4 è ancora in produzione presso ADS a Brema, mentre la struttura del quinto Modulo di Servizio è pronta a lasciare Thales Alenia Space Italia (Torino) per proseguire verso Brema.
“Il successo della prima missione Artemis rafforza ulteriormente la partnership internazionale in vista della missione sulla Luna”, ha dichiarato David Parker, Direttore di Esplorazione Umana e Robotica dell’ESA. “Negli ultimi 25 giorni, spesso ho guardato la Luna e ho pensato a Orion nel suo viaggio inaugurale. Come figlio di Apollo, è un onore avere un ruolo nel ritorno dell’essere umano sulla Luna grazie agli enormi sforzi di molti anni da parte del team congiunto dell’ESA e dell’industria che ha progettato, costruito e fatto volare il primo Modulo di Servizio Europeo. Ora possiamo guardare con fiducia alle prossime missioni Artemis e alla costruzione del Gateway lunare, il nostro avamposto umano nello spazio profondo!”
Durante la missione Artemis I, il team della sala di valutazione della missione ESM dell’ESA ha fornito suggerimenti e competenze approfondite per il controllo del volo al Johnson Space Center di Houston della NASA, collegato a sua volta con un team del cuore tecnico dell’ESA, il Centro europeo per la ricerca e la tecnologia spaziale (ESTEC) nei Paesi Bassi. Il team di esplorazione dell’ESA in ESTEC ha ideato la progettazione, l’acquisizione e la consegna di ESM-1. Ha gestito, inoltre, i contributi europei per il Gateway, tra cui l’International Habitation Module (I-Hab) a leadership ESA e il modulo di rifornimento dell’ESA, parte di ESPRIT. Verranno traghettati nell’orbita lunare dal veicolo spaziale Orion, rispettivamente, durante le missioni Artemis IV e Artemis V. I primi contributi dell’ESA al Gateway saranno il sistema di comunicazione lunare per il modulo Halo della NASA e lo European Radiation Sensor Array (ERSA), un carico utile scientifico. Entrambi raggiungeranno l’orbita lunare nel 2024 a bordo dell’elemento di potenza e propulsione (Power and Propulsion Element – PPE) del Gateway.