La prima metà di Dicembre è stata particolarmente anomala dal punto di vista meteorologico in Europa: l’area centro-settentrionale del Vecchio continente, infatti, ha vissuto enormi anomalie negative per le temperature polari registrate nelle due scorse settimane dalla Penisola Scandinava alle isole Britanniche fino all’area Mittel-Europea.
Il limite del gelo è da individuare nelle tre grandi catene montuose: Pirenei, Alpi e Carpazi hanno infatti bloccato le correnti fredde proteggendo la penisola Iberica, l’Italia e i Balcani dalla temperature polari, e sul Mediterraneo s’è verificata una costante risposta calda proveniente dal nord Africa che ha determinato un’eccezionale anomalia positiva in modo particolare tra l’Italia centro-meridionale e il Sud dei Balcani, con scarti fino a +8°C dalla norma settimanale tra Grecia e Turchia la scorsa settimana.
E’ stata però anche la settimana più fredda nel nord Europa, con scarti settimanali molto estesi di oltre -8°C in Norvegia, Svezia, Inghilterra e Germania. L’anomalia più grande in assoluto s’è verificata in Islanda, dove abbiamo avuto quindici giorni a -10°C dalle medie (purtroppo l’Islanda non è compresa nelle mappe di monitoraggio NOAA settimanali che illustriamo di seguito.