Dissesto idrogeologico, Violo (CNG): “nel 2023 tenere conto delle competenze dei geologi”

Il 2022 ha posto "in evidenza il problema del dissesto idrogeologico, dal quale ormai nessuna regione è indenne", afferma Violo, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi
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“La fine dell’anno è certamente un periodo di bilanci, che serve per fare tesoro delle esperienze maturate. L’anno che sta per concludersi è ancora condizionato da fattori esterni, che hanno minato la ripresa economica e in qualche modo la coesione sociale del nostro Paese. I dodici mesi che volgono a termine sono stati caratterizzati da lunghi periodi di forte siccità, ma anche da eventi metereologici estremi che si sono susseguiti sempre con maggiore frequenza, i quali impattano sul territorio dal delicato assetto geomorfologico; reso ancora più vulnerabile dallo sviluppo antropico disordinato e spesso speculativo. Tali avvenimenti, dovuti in larga misura dagli eventi climatici in atto, pongono drammaticamente in evidenza il problema del dissesto idrogeologico, dal quale ormai nessuna regione è indenne“. Così il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Arcangelo Francesco Violo in un video messaggio sui social.  

Per il 2023, aggiunge Violo, “l’auspicio è che le tematiche sulle quali il contributo professionale dei geologi può essere decisivo e fondamentale, quali i temi della pianificazione delle infrastrutture, dello sviluppo sostenibili, della gestione delle risorse idriche, della rigenerazione urbana, della riqualificazione ambientale e della transizione energetica, siano tenuti sempre in maggior conto dal legislatore, ma anche dagli enti più prossimi al singolo cittadino”. “Su quanto è stato fatto anche nel passato, i geologi sono pronti a fare la propria parte, promuovendo la cultura della tutela ambientale per far sì che i cittadini possano vivere e produrre in luoghi, dove il rischio per la propria salute e anche i propri investimenti siano fortemente mitigati“, conclude Violo. 

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