Gli esseri umani continuano ad evolversi grazie all’emergere di nuovi geni. E’ quanto rivelato con un nuovo lavoro condotto dai ricercatori del Trinity College di Dublino, pubblicato sulla rivista Cell Reports. Gli esseri umani moderni si sono evolutivamente separati dai loro antenati scimpanzé ormai quasi 7 milioni di anni fa. L’evoluzione della specie, però, non si è mai interrotta e continua ancora in questo istante.
Sono 155 i nuovi geni identificati all’interno del lignaggio umano che sono sorti spontaneamente da minuscole sezioni del DNA umano. Alcuni di questi nuovi geni risalgono all’antica origine dei mammiferi, con alcuni di questi “microgeni” previsti per essere associati a malattie specifiche dell’uomo.
L’individuazione dei nuovi geni
“Questo progetto è iniziato nel 2017 perché ero interessato all’evoluzione di nuovi geni e a capire come hanno origine questi geni“. E’ quanto dichiarato dal primo autore Nikolaos Vakirlis, scienziato presso il Centro di ricerca sulle scienze biomediche “Alexander Fleming” a Vari, in Grecia. “E’ stato messo sotto ghiaccio per alcuni anni, fino a quando non è stato pubblicato un altro studio che conteneva alcuni dati molto interessanti, che ci hanno permesso di iniziare questo lavoro“. Prendendo il set di dati precedentemente pubblicato di nuovi geni funzionalmente rilevanti, i ricercatori hanno creato un albero ancestrale confrontando gli esseri umani con altre specie di vertebrati.
Gli studiosi hanno tracciato la relazione di questi geni attraverso l’evoluzione e ne hanno trovati 155 che spuntavano da regioni di DNA unico. Nuovi geni possono derivare da eventi di duplicazione già esistenti nel genoma, tuttavia, questi geni sono nati da zero. “E’ conveniente ignorare questi geni perché sono così difficili da studiare, ma penso che sarà sempre più riconosciuto che devono essere esaminati e considerati“, ha dichiarato l’autore senior Aoife McLysaght del Trinity College Dublin. “Se abbiamo ragione su ciò che pensiamo di avere qui, ci sono molte più cose funzionalmente rilevanti nascoste nel genoma umano“.