Scoperta la firma sismica dei Medicane, i cicloni che si sviluppano nel Mediterraneo: i violenti moti ondosi generano un segnale sismico dal quale si possono estrarre informazioni utili per studiare e monitorare questi fenomeni meteo-marini estremi. E’ quanto emerso da una ricerca internazionale pubblicata su Scientific Reports e condotta da esperti del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’università di Catania, dell’Osservatorio etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), del dipartimento di Geoscienze dell’università di Malta, del Royal observatory del Belgio, del Centro nazionale per la caratterizzazione ambientale e la protezione della fascia costiera, la climatologia marina e l’oceanografia operativa dell’Ispra e dell’azienda AC2.
Tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre 2021, la Sicilia orientale è stata colpita da forti piogge, raffiche di vento e mareggiate generate dal Medicane (MEDIterranean hurriCANE) “Apollo”. “In questo lavoro sono stati analizzati e integrati i segnali sismici registrati da 78 stazioni installate in zone costiere italiane, maltesi e greche,” ha spiegato Andrea Cannata, dell’università di Catania, tra gli autori della ricerca. “Durante i giorni di progressiva intensificazione di Apollo, le stazioni sismiche installate in area ionica hanno mostrato un graduale aumento nel contenuto energetico del microseism in una particolare banda di frequenza (0.1-0.2 Hz). È stata così identificata e ricostruita la firma sismica del Medicane“.
Si apre così la strada alla possibilità di analizzare eventi meteo-marini estremi avvenuti nel passato, in modo da valutare l’evoluzione nel tempo delle intensità di questi fenomeni e avere nuove informazioni utili allo studio del clima.