L’energia prodotta dagli USA tramite fusione nucleare è stata generata grazie a 192 fasci laser in pochi miliardesimo di secondo. La svolta epocale è stata portata a compimento nella struttura sperimentale National Ignition Facility, in California, presso il Lawrence Livermore National Laboratory. L’esperimento è avvenuto all’interno di una camera a vuoto, ovvero un contenitore dal quale viene pompata via l’aria, e i laser sono stati puntati su un contenitore cilindrico forato e lungo alcuni millimetri, dice all’ANSA Fabrizio Consoli, responsabile del laser per la Fusione Abc dell’Enea.
Il minuscolo cilindro racchiude a sua volta una capsula sferica dal diametro di tre o quattro millimetro, costituita da un guscio che racchiude e due elementi chiave per ottenere la reazione di Fusione nucleare: il deuterio e il trizio. Penetrando attraverso i fori del cilindro, i fasci laser hanno colpito la parte interna del contenitore, generando dei raggi X e questi hanno colpito il guscio della sferetta, asportandolo e trasformandolo in plasma, ossia in un gas di particelle elettricamente cariche. Espandendosi, il plasma ha compresso il deuterio e il trizio fino a ottenere la pressione e la temperatura ideali per innescare la reazione di Fusione.