L’ondata di maltempo che nei giorni scorsi ha provocato diffuse nevicate in Piemonte e Liguria ha portato anche il pericoloso fenomeno del gelicidio nell’Appennino tra le due regioni. Un evento eccezionale per la sua intensità, come dimostrano le foto della gallery scorrevole in alto: uno spesso strato di ghiaccio ha racchiuso rami, foglie e piante.
Queste immagini, che si riferiscono alle giornate del 15 e 16 dicembre, arrivano dall’altopiano dei Piani di Praglia, in provincia di Genova, da Capanne di Marcarolo e dalla Val Borbera, entrambe in provincia di Alessandria.
Cos’è il gelicidio
Il gelicidio, noto anche come “pioggia congelata”, è una delle condizioni meteorologiche più pericolose che ci sia in assoluto. Si tratta di una vera e propria pioggia di ghiaccio, provocata dal fenomeno della sopraffusione, cioè la presenza di strati d’aria calda in quota mentre al suolo fa ancora freddo. Così nell’atmosfera i fiocchi di neve si sciolgono alle alte quote dove trovano l’aria calda e diventano pioggia, ma poi quando stanno per toccare il suolo si congelano nuovamente perché le temperature ai bassi strati rimangono fredde e localmente sottozero.
Quando arriva al suolo, il gelicidio forma uno strato di ghiaccio trasparente, omogeneo, liscio e molto scivoloso, racchiudendo i rami degli alberi, gli arbusti, gli steli dell’erba, i cavi elettrici all’interno di un involucro assai duro di acqua cristallizzata e trasparente. Si tratta di condizioni molto pericolose per pedoni e automobilisti e alberi e linee elettriche possono facilmente cadere sotto il suo peso.