La New Space Economy vale 450 miliardi: verso 1 trilione nel 2040

Nel contesto della New Space Economy gli attori privati si integrano e si complementano a quelli tradizionali e istituzionali
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Ammonta a 450 miliardi il valore della New Space Economy, il settore delle applicazioni delle tecnologie spaziali che sempre di più ha ricadute importanti anche sulla Terra, e le previsioni indicano una crescita decisa, che nel 2040 potrebbe raggiungere “un trilione di dollari entro il 2040“. E’ quanto dichiarato da Alberto Tuozzi, presidente della Fondazione Amaldi, e Rodolfo Guzzi, presidente della conferenza, New Space Economy Expoforum 2022 che si chiude oggi a Roma.

Organizzato da Fiera Roma e Fondazione E. Amaldi, con la collaborazione di Regione Lazio, Camera di Commercio di Roma, Lazio Innova e della rete Enterprise Europe Network, l’evento giunto alla quarta edizione che ha registrato quasi 4.000 presenze e la partecipazione di oltre 100 aziende. Fra i risultati principali, la firma dei contratti per la costruzione di 22 satelliti della nuova costellazione europea Iride per l’Osservazione della Terra, avvenuta fra l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e le aziende italiane Argotec e OHB Italia.

Da un lato, l’interesse delle istituzioni verso lo spazio si sta traducendo in investimenti importanti, dall’altro – hanno detto ancora Tuozzi e Guzzi – sta crescendo un mercato di applicazioni e prodotti che entreranno sempre più nella nostra vita cambiandola e migliorandola, già nel prossimo quinquennio. Quello che più ci soddisfa è che ogni tema affrontato si è focalizzato sulla sostenibilità“.

Per il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giorgio Saccoccia, nella nuova edizione dell’evento “abbiamo avuto la conferma dell’importanza che lo spazio riveste nella società moderna come promotore di crescita economica e strumento prezioso per la protezione del nostro Pianeta e dell’orbita circostante“. Soddisfatto Fabio Casasoli, amministratore unico della Fiera di Roma, “assieme alla Fondazione E. Amaldi abbiamo creato un hub internazionale, un grande spazio di networking, di dialogo, di coordinamento e di confronto tra i principali attori e operatori di un settore del tutto strategico per il Sistema Paese. Il Lazio è sede di eccellenze dell’industria spaziale italiana, qui operano le più importanti aziende e i principali enti di ricerca delle nove aree di specializzazione del territorio“.

New Space Economy: l’evento

Per tre giorni la Fiera di Roma è stata centro del mondo spaziale, con un evento dal respiro internazionale, con un confronto intenso e partecipato tra i players del settore istituzionale, industriale, finanziario, fino agli utenti, tenendo sempre al centro del dibattito il filo conduttore della sostenibilità. Questo scambio, continuo ed aperto, ha fatto emergere esigenze concrete, idee, progettualità e indicazioni di miglioramento nei vari settori, spaziale e non spaziale. In particolare, questa edizione dell’Expoforum ha voluto mostrare come la ricerca nel settore spaziale possa avere un effetto dirompente, e spesso risolutivo, anche nel quotidiano sulla Terra, soprattutto dal punto di vista della salvaguardia e gestione ottimale delle risorse, tema affrontato e declinato sotto molteplici punti di vista.

Ad esempio, lo studio della vita nello spazio porta allo sviluppo di tecnologie abilitanti per l’economia circolare. O ancora, le condizioni di microgravità offrono l’ambiente ideale per una rivoluzione anche nel campo della biologia, con effetti potenzialmente rivoluzionari nella medicina, come la possibilità di sviluppo nello spazio di organoidi, con una ricaduta specifica nel settore dell’immunologia. Dal confronto è emerso che la grande mole di dati esistente relativa al monitoraggio della Terra dovrebbe essere messa a disposizione in forma di prodotti usufruibili da un gran numero di utenti della società civile. In questo processo l’utilizzo dell’intelligenza artificiale sarà un fattore chiave.

Si è inoltre evidenziata la necessità di coordinamento internazionale e innovazione tecnologica per tutelare la fruibilità delle orbite basse per tutti a fronte dell’incombente popolazione di costellazioni private che hanno un ordine di decine di migliaia di satelliti. A questa, si aggiunge l’urgenza di tutelare gli astronomi nella capacità di osservare e “leggere” il cielo. Queste sono solo alcune delle tematiche emerse durante il Forum.

Il futuro è già presente

Nel contesto della New Space Economy gli attori privati si integrano e si complementano a quelli tradizionali e istituzionali. Su questa linea, IRIDE, uno tra i più importanti programmi spaziali satellitari europei di Osservazione della Terra – sarà realizzata in Italia su iniziativa del Governo grazie alle risorse del PNRR e sarà completata entro cinque anni con il supporto dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea) e dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana).

La giornata conclusiva di NSE ha visto, come momento centrale, la firma dei primi contratti, per lo sviluppo di due componenti della costellazione, con le aziende Argotec (Torino) e OHB Italia (Milano), le quali realizzeranno, rispettivamente, 10 e 12 satelliti.

Lo Spazio, con le sue infinite possibilità, da sempre affascina l’uomo: per questo è stata apprezzata dal pubblico, ed in particolare da ragazzi e studenti, l’Exhibition Hall con numerose realtà operative nell’ambito dell’economia dello spazio e dell’aerospazio, provenienti da tutta Italia, le quali hanno mostrato come gli studi in questo campo possano impattare concretamente nella vita sulla Terra. Inoltre all’interno del settore è in forte evoluzione un processo di integrazione tra tecnologie spaziali e tecnologie di frontiera, come l’intelligenza artificiale e la robotica. In questo contesto, la Regione Lazio attraverso Lazio Innova, ed insieme alla Camera di Commercio di Roma ha promosso la partecipazione a NSE 2022 di 31 imprese e startup laziali operative nel settore, sostenendone la partecipazione con i Fondi PR FESR 2021-2027. Un settore, quello aerospaziale laziale, composto da università e centri di ricerca di fama mondiale, grandi imprese e unità produttive di proprietà di gruppi internazionali, ma anche da PMI in grado di fornire componenti, servizi e supporto tecnico/industriale.

La visione strategica regionale, rivolta a valorizzare l’ecosistema del Distretto Tecnologico Aerospaziale, si è concretizzata, tra gli incontri promossi durante NSE 2022, nella presentazione, venerdì 2 dicembre, del programma “ESA BIC Lazio”, promosso da Regione Lazio, Agenzia Spaziale Europea e Agenzia Spaziale Italiana: la Call supporta l’avvio di startup che intendono applicare know how e tecnologie di derivazione spaziale in altri settori di attività (downstream) o proporre tecnologie terrestri da applicare nel settore spaziale (upstream). GLI EVENTI DI NSE 2022 Molto partecipati gli incontri che hanno animato i calendari di Conference e Arena, che hanno visto intervenire, tra gli altri, Sam Scimemi della Direzione Sviluppo Sistemi Esplorazione della NASA, gli astronauti Paolo Nespoli e Roberto Vittori, e Simonetta Di Pippo, direttrice dello Space Economy Evolution della SDA Bocconi School of Management.

Premiazione dell’edizione italiana 2022 dei Copernicus Masters

Nel corso dell’Expoforum si è tenuta la cerimonia finale di premiazione dell’edizione italiana 2022 dei Copernicus Masters. L’ASI ha premiato i vincitori italiani, Stefano Bagli, Paolo Mazzoli e Attilio Castellarin che hanno proposto SAFERPLACES, progetto che mira allo sviluppo di una piattaforma globale, rivoluzionaria basata su cloud e digital twin in grado di supportare più utenti nella valutazione del rischio di alluvione per le città di tutto il mondo e nel prendere decisioni intelligenti basate sui dati. Si sono tenute inoltre le premiazioni di due importanti iniziative promosse dalla Fondazione E. Amaldi, la Student Challenge e la Pitch Competition.

Quest’ultima, dedicata a startup brillanti con progetti o idee innovative in SpaceTech e Space Applications, ha visto al primo posto la startup AdapTronics, al secondo Structural, al terzo AIKO. STEAM4Future ha coinvolto gli studenti nell’arco delle tre giornate. Il progetto educativo è proposto da ScuolAttiva Onlus e supportato da Boeing Italia in collaborazione con Politecnico di Bari, Università Luigi Bocconi di Milano, Università Federico II di Napoli e Università degli studi di Siena.

Tra i numerosi eventi che si sono susseguiti nelle tre intense giornate di NSE 2022, la tavola rotonda sulla mostra itinerante ‘Space for Our Planet’, dedicata al ruolo cruciale delle tecnologie e delle applicazioni spaziali per costruire un pianeta sostenibile. Sviluppata sotto il patrocinio di UNOOSA, con il contributo di ESA, Commissione Europea, DLR, CNES, NEREUS, ASI, Portugal Space, International Astronautical Union (IAU) e l’ONG canadese “G.I.V.E”, l’esposizione è curata da Fiorella Coliolo, Astronoma, e Benoit Delplanque, Director of production di Timkat Company.

Infine, la cybersecurity è stata protagonista della giornata conclusiva con la tavola rotonda “Cybersecurity and Artificial Intelligence in, for and from Space”, al termine della quale Fondazione E. Amaldi ha siglato un protocollo di intesa con il Centro di Competenza Cyber 4.0

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