Notte di maltempo in Valle d’Aosta, per il transito di correnti atlantiche. Oggi il cielo è molto nuvoloso con precipitazioni da moderate a forti sul settore nord-occidentale e via via più deboli verso quello sud-orientale, la quota neve è a circa 1900 metri, secondo il servizio meteo regionale.
Dalle 10 di questa mattina e fino alla revoca dell’ordinanza del vicesindaco di Courmayeur, Federico Perrin, è istituito il divieto di transito in entrata e in uscita, sia pedonale che con sci, mezzi a motore e qualsiasi altro veicolo, nell’area della Brenva, compresa dagli accessi alla val Vény, in particolare dal piazzale delle funivie della val Vény, dall’ex hotel Des Alpes e dalla pista a valle del tunnel del Monte Bianco, compresa la zona del Plan Ponquet. È escluso dal divieto solo il comprensorio sciistico.
Per pioggia e rischio di frane e valanghe è chiusa anche la pista di fondo e la parallela pista pedonale della val Ferret, che potrà essere riaperta in base alle evoluzioni del meteo.
Il pericolo valanghe è 4, “forte”, nell’area che va da dalla Valsavarenche al Gran San Bernardo, passando quindi per il massiccio del Monte Bianco. In questa zona “piogge sino al di sopra dei 2.000 metri circa. Fino a sabato – si legge nel bollettino neve e valanghe – cadranno diffusamente da 50 a 80 centimetri di neve al di sopra dei 2.500 metri circa. Il vento di bufera rimaneggerà intensamente la neve fresca. Già al mattino saranno possibili alcune, poi nel corso della giornata numerose valanghe asciutte e bagnate in parte anche di grandi dimensioni. La pioggia mista a neve causerà a tutte le esposizioni al di sotto dei 2.300 metri circa un netto inumidimento del manto nevoso. Con la pioggia, sono possibili valanghe di fondo di medie e, a livello isolato, di grandi dimensioni al di sotto dei 2.300 metri circa“. E’ invece 3, marcato, il pericolo valanghe sul resto del territorio regionale.
Il Centro funzionale regionale ieri ha emesso un bollettino di ordinaria criticità (gialla) che riguarda anche un’allerta idrogeologica lungo la dorsale alpina (dalla Valgrisenche a Cervinia): viste “le precipitazioni forti” saranno possibili “frane superficiali, cadute massi e fenomeni di esondazione nei rivi secondari“.
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