Perseverance raccoglie i primi campioni di regolite su Marte, una sfida per le future missioni

Perseverance ha raccolto campioni di polvere il 2 e 6 dicembre, aggiungendoli alla collezione di 15 nuclei di roccia prelevati dal cratere Jezero
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Un geologo molto speciale ha raccolto i suoi primi campioni di rocce frammentate e polvere dalla superficie di Marte. Il rover Perseverance ha raccolto campioni di regolite mentre continua la sua missione per indagare sui processi geologici e cercare prove rivelatrici di vita passata su Marte. Il rover gestito dalla NASA ha prelevato i campioni di regolite il 2 e 6 dicembre, aggiungendoli alla sua collezione di 15 nuclei di roccia prelevati dal cratere Jezero del pianeta (più un campione atmosferico) da quando la navicella è atterrata nel febbraio 2021.

I due nuovi campioni differiscono dalla collezione di carotaggi precedenti, che è stata ottenuta da perforazione di rocce. I campioni di regolite provengono da un cumulo di sabbia e polvere trasportate dal vento, qualcosa di simili a una duna sulla Terra, anche se di dimensioni ridotte.

campione regolite perseverance
Un campione di regolite raccolto dal rover Perseverance della NASA il 2 dicembre. Credit NASA/JPL-Caltech

Perché Perseverance ha raccolto la regolite

Sebbene la maggior parte dei campioni raccolti da Perseverance durante la sua missione sono nuclei di roccia che potrebbero contenere i segni rivelatori della vita, gli scienziati hanno stabilito che campioni di regolite come questi potrebbero essere la chiave per comprendere i processi geologici che hanno modellato Marte.

Inoltre, i campioni di regolite potrebbero aiutare gli scienziati a pianificare future missioni spaziali e a saperne di più le sfide che gli astronauti potrebbero eventualmente affrontare sulla superficie marziana. Ciò perché la regolite può influenzare un’ampia varietà di attrezzature, dai pannelli solari per la raccolta di energia alle tute spaziali indossate dagli astronauti. La roccia frammentata e la polvere non solo potrebbero inceppare le parti sensibili e persino rallentare i rover sulla superficie, pezzi più grandi di roccia affilata all’interno della regolite potrebbero mettere a rischio gli astronauti lacerando le tute spaziali.

In caso di presenza permanente su Marte, dobbiamo sapere come la polvere e la regolite interagiranno con la nostra astronave e i nostri habitat,” ha dichiarato Erin Gibbons, dottoranda presso la McGill University in Canada e membro del team di Perseverance. “Alcuni di quei granelli di polvere potrebbero essere fini come il fumo di sigaretta e potrebbero entrare nell’apparato respiratorio di un astronauta. Vogliamo un quadro più completo di quali materiali sarebbero dannosi per i nostri esploratori, siano essi umani o robotici“.

Tuttavia, è anche possibile che la regolite marziana possa effettivamente essere una risorsa importante per le missioni spaziali con equipaggio su Marte che mirano a soggiorni più lunghi e alla sostenibilità nello Spazio, dal momento che il materiale fine potrebbe essere usato per aiutare a proteggere gli esseri umani dalla radiazione solare che giunge fino alla superficie di Marte, che non è protetto da un campo magnetico come quello terrestre.

Tuttavia, gli scienziati devono prima scoprire se la regolite marziana contiene perclorato, una sostanza chimica tossica che potrebbe rappresentare un rischio per la salute degli astronauti se ingerita o inalata in grandi quantità.

Da qui l’interesse per la regolite marziana e l’obiettivo di includere il materiale nella raccolta che Perseverance sta realizzando per la futura missione di ritorno dei campioni sulla Terra, sviluppata dalla NASA e dall’ESA. Sul nostro pianeta gli scienziati potrebbero studiare la regolite in modo più dettagliato nei laboratori, con apparecchiature più sensibili e potenti rispetto agli strumenti di analisi chimica che i robot possono portare sul Pianeta Rosso.

Com’è stata raccolta la regolite

Perseverance ha raccolto i campioni di regolite utilizzando un trapano posto all’estremità del suo braccio robotico, come fa per i carotaggi di roccia, ma utilizzando una punta diversa da quella utilizzata in precedenza. La punta del trapano per la regolite assomiglia a una punta con piccoli fori che punteggiano un’estremità che consente al trapano di raccogliere materiale sfuso.

Questa punta è stata progettata e testata utilizzando la regolite marziana simulata sviluppata dagli scienziati del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA in California. Il finto materiale marziano utilizzato era costituito da roccia vulcanica frantumata in diverse dimensioni di particelle, che vanno da grandi ciottoli grossolani a polvere fine, ed è stato ispirato da immagini della regolite marziana e da dati raccolti da precedenti missioni su Marte.

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